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  • Il vescovo Cibotti indora la pillola alla diocesi di Trivento: «Procedere insieme è una opportunità»

    Pubblichiamo, di seguito, il primo messaggio ufficiale inviato alla Diocesi di Trivento dal suo nuovo pastore, monsignor Camillo Cibotti.

    Carissimi
    Fratelli nel presbiterato,
    Sorelle religiose e fratelli religiosi, Diaconi,
    Seminaristi,
    Fratelli e sorelle nel Battesimo, della Diocesi di Trivento

    Rivolgo a voi il mio più cordiale e sincero augurio di pace e gioia nel Signore Gesù Cristo, come vostro nuovo Vescovo.

    Lo stesso saluto ed augurio desidero profondamente porgere a tutte le Autorità civili e militari, nonché a tutti i membri delle Associazioni, dei Gruppi e dei Movimenti presenti sul territorio.

    Il Santo Padre, Papa Francesco, nella Sua benevolenza ha designato me all’esimia Cattedra di San Casto, succedendo al mio amato predecessore, figlio della Diocesi di Isernia-Venafro, S. E. Mons. Claudio Palumbo, che nel 2017 ho ordinato vostro Vescovo e che ho accompagnato in questa sede episcopale tra ali di folla festanti.

    A lui, fratello nel servizio episcopale e Vescovo di Termoli-Larino, porgo il mio affettuoso saluto ed abbraccio, profondamente grato al Signore per il bene che ha saputo seminare e far fruttificare in questa Comunità.
    Sentimenti di profonda stima e gratitudine mi uniscono anche al Vescovo emerito di questa Diocesi, S. E. Mons. Domenico Angelo Scotti: se posso già guardarvi e riconoscervi come “fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona” (Fil 4,1) lo devo a lui, che non hai mai smesso di esservi padre nella fede.
    In profonda comunione con loro e con tutti i Vescovi che mi hanno preceduto desidero vivere il mio ministero episcopale: non semplicemente in mezzo a voi, ma insieme a voi.

    La decisione della Santa Sede, infatti, non rappresenta per noi una sfida, ma una opportunità. Mentre chiede a tutti noi la docilità all’azione dello Spirito e la disponibilità al cambiamento, consegna alle nostre vite un dono più prezioso: la possibilità di vivere il “procedere insieme” che la Chiesa definisce cammino sinodale, cammino nel quale sono impegnate tutte le chiese d’Italia. Le nostre piccole realtà, quella di Trivento e quella di Isernia-Venafro, sapranno testimoniare che è possibile conservare identità e radici culturali e religiose, pur aprendole alle novità e alla condivisione, al confronto e alla comunione.

    In questo, sappiate che io sono e sarò al vostro fianco: non come chi intende aprire una strada, ma come chi desidera tracciarla insieme a voi.

    Vi assicuro che vengo tra voi “in debolezza e con molto timore e trepidazione; la mia parola e il mio messaggio” non si baseranno “su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza” ( 1Cor. 2, 3-5) , perché traspaia quanto sento profondamente nel cuore e quanto credo fermamente, perché la nostra fede è fondata “sulla potenza di Dio”, che è l’Amore.

    L’intercessione dei Santi Patroni Nazario, Celso e Vittore, ci sia di aiuto e di sostegno.

    E la continua invocazione della Beata Vergine Maria Santissima di Canneto, ci renda sicuri nel cammino: “Nontibi sit grave dicere mater ave” recita il mio motto e vive già ora il mio cuore, in comunione con voi, perché a Lei incessantemente vi affido.

    † Camillo, Vescovo
    Isernia, 24 febbraio 2025

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