Grazie al progetto “Alla ricerca del seme perduto” un anno di educazione alimentare e ambientale per oltre 100 giovani studenti della Valle dell’Aventino
Rigenerare le terre alte e creare future opportunità di sviluppo attraverso l’educazione ambientale e alimentare è possibile: lo dimostrano i risultati del progetto “Alla ricerca del seme perduto”, presentati sabato 1° marzo presso il Centro di Visita del Parco della Maiella a Lama dei Peligni (Ch) da Slow Food Abruzzo e Prospettive Aps, le due realtà coordinatrici, al termine di un anno di lavori.

Il progetto, realizzato in collaborazione con numerose realtà locali e grazie al sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Regione Abruzzo, ha coinvolto oltre 100 studenti tra i 9 e gli 11 anni dell’Istituto Comprensivo Statale di Palena-Torricella Peligna in un percorso educativo multidisciplinare per scoprire che la chiave per un futuro più sostenibile passa dalla riscoperta del proprio territorio.
«Con questo progetto abbiamo voluto sperimentare, su un territorio così importante per la biodiversità, l’appello lanciato dal nostro fondatore Carlo Petrini per portare in tutte le scuole un’educazione alimentare che passi anche da quella ambientale» ha affermato Rita Salvatore, presidente di Slow Food Abruzzo.
«Lavorando con i ragazzi si comprende che quanto per noi sembra difficile e impossibile da realizzare per loro invece è immediato» ha aggiunto Alessandra Orsini, vicepresidente regionale dell’associazione della Chiocciola e coordinatrice didattica del progetto.
Numerose e variegate le attività portate avanti nel corso dell’anno: attraverso le due uscite didattiche le bambine e i bambini sono entrati a diretto contatto con chi pratica un’agricoltura rispettosa del suolo e degli ecosistemi; tramite i laboratori hanno imparato a riconoscere i semi antichi del proprio territorio; con un video in stop motion interamente realizzato da loro – dallo script al montaggio finale – si racconta la storia del fagiolo solitario, educando all’importanza della diversità, non solo agronomica.

Infine, grazie alle occasioni di confronto con le generazioni “meno giovani” delle comunità locali, i piccoli studenti hanno assimilato un patrimonio culturale e agronomico di cui devono essere i primi custodi per lo sviluppo futuro dei territori, in un’ottica transgenerazionale.
«Prospettive e il Centro di Educazione Ambientale della Maiella hanno lavorato a questo progetto proprio con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi e le famiglie per far vivere il territorio e la sua ricchissima biodiversità in modo consapevole» ha commentato Jessica Sciubba coordinatrice del progetto per Prospettive.
Cruciale la sinergia con l’Ente Parco Nazionale della Maiella, che si colloca nell’ottica di un patto per la rigenerazione della Maiella siglato insieme a Slow Food Abruzzo nel 2022 e nel percorso avviato da Slow Food Italia per tutelare i prati stabili e i pascoli, i loro ecosistemi e i loro custodi, attraverso un Manifesto dedicato e l’istituzione di un Presidio Slow Food nazionale che annovera tra gli aderenti anche un’azienda aquilana.
Oltre alla collaborazione con ANCI Abruzzo, sono numerose le amministrazioni comunali coinvolte nel progetto (Taranta Peligna, Montenerodomo, Palena, Roccascalegna, Gessopalena e Lama dei Peligni) a dimostrazione ancor più forte che fare politica del cibo buono, pulito e giusto può essere uno strumento prezioso per ricostruire economie sane e sostenibili, che siano l’incentivo per i giovani locali a investire nei propri territori nel solco della diversità culturale e agronomica.