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  • Clima di «denigrazione, violenza verbale e calunnia» a Capracotta, Paglione sbotta

    Chiacchiere da bar e soprattutto farneticanti commenti sui social stanno alimentando «denigrazione, violenza verbale e calunnia» contro gli amministratori della cosa pubblica di Capracotta, avvelenando la pacifica convivenza in un paese di poche anime che non ha certo bisogno di divisioni e frammentazioni al suo interno. Un clima di chiacchiericcio strisciante, spesso coperto dall’anonimato e dai falsi profili sui social appunto, che hanno infastidito, non poco, Candido Paglione, sindaco di lungo corso lì sul “tetto” dell’Alto Molise. A lui, in questa intervista esclusiva, abbiamo chiesto conto di quanto sta accadendo a Capracotta, nota da sempre per essere una comunità coesa e pacifica appunto.

    Sindaco, a seguire i social sembra che nel paese che lei amministra da anni stiano circolando sempre più dubbi, timori e incomprensioni. Cosa c’è di vero? «Fin dall’inizio del mio mandato, l’intera amministrazione comunale ha preso un impegno chiaro e preciso: garantire una gestione comunale che fosse regolare, democratica e trasparente, rispettando il ruolo di ogni consigliere e le facoltà che la legge conferisce. Mi sono adoperato per essere un sindaco attento, responsabile, fedele al mandato ricevuto e costantemente a disposizione di tutti voi. Ho sempre garantito la mia disponibilità ad accogliere in Municipio chiunque volesse confrontarsi, avanzare proposte, discutere o anche esprimere critiche costruttive per il bene del nostro paese. Sono profondamente convinto che il lavoro di un sindaco vada giudicato in base agli obiettivi raggiunti e ai risultati concreti, anziché essere oggetto di polemiche pretestuose. Queste, spesso, provengono da chi non vive quotidianamente la realtà di Capracotta, ma si limita a lanciare accuse infondate e illazioni tramite i social network o altri canali, senza una conoscenza approfondita dei fatti, con il solo scopo di alimentare divisioni e diffondere sfiducia e pessimismo».

    Una sorta di macchina del fango contro l’amministrazione comunale, dunque, di questo si tratta? «In questi anni nessuna critica di merito è stata mossa al programma che ho sottoscritto con i cittadini nel 2021, né alle iniziative concrete portate avanti con coloro che hanno scelto di collaborare con impegno, serietà e spirito di servizio. Molti traguardi prefissati sono stati raggiunti, altri sono in via di completamento, grazie alla collaborazione di tutti i miei collaboratori e dei dipendenti comunali, ai quali va il mio più sentito ringraziamento».

    Però non ha risposto alla domanda: cosa le viene contestato? «Purtroppo, constato con rammarico che, troppo di frequente, la discussione politica esce dalle sedi istituzionali per degenerare in chiacchiere da bar o in commenti aggressivi sui social media. Certi locali, alcuni in particolare, sono diventati teatri di diffamazione, menzogne e veleni diffusi da pochi. In questo contesto, una smentita o un semplice confronto diventano un esercizio quasi impossibile. Respingo una politica basata su denigrazione, violenza verbale e calunnia. Non è nella mia indole alimentare discordia o divisioni, magari solo per tentare di minare quanto stiamo costruendo. Seminare sfiducia quotidianamente è controproducente per una comunità che, al contrario, necessita di coesione per edificare il proprio avvenire, specialmente in un contesto difficile come quello che stanno affrontando tutte le aree interne e i piccoli comuni».

    Qual è, allora, il rimedio, la contromossa se preferisce, a questo “attacco” che viene scagliato contro l’amministrazione? «Sostengo una politica fondata sul dialogo, che affronti i problemi concreti per trovare soluzioni condivise, libere da preconcetti e personalismi. Non è necessario fare l’elenco dei problemi, li conosciamo bene tutti; ciò di cui Capracotta ha realmente bisogno è ritrovare la fiducia in se stessa».

    Le problematiche delle piccole comunità montane sono sicuramente note e spetta tuttavia al decisore pubblico, all’amministrazione, tentare di risolvere. Non trova? «Questo sforzo spetta all’intera cittadinanza, iniziando dai comportamenti individuali. Abbiamo imparato che non si tratta di lamentarsi e pretendere, ma di agire e collaborare, facendo ognuno la propria parte. Tuttavia, è fondamentale che ciascuno sia consapevole della complessa realtà che include sicuramente problemi e carenze, ma anche progetti avviati, cantieri aperti, e realizzazioni importanti per il futuro di Capracotta».

    Sembra di percepire, nelle sue parole, un appello ad una maggiore collaborazione da parte di tutta la cittadinanza. «Ribadisco ancora una volta il mio invito: chiunque abbia domande, suggerimenti o critiche, è benvenuto in Municipio. Troverà sempre le porte aperte. Inoltre, a breve, come già fatto in passato, organizzeremo un’assemblea pubblica per dibattere apertamente i temi più sentiti, illustrare le nostre strategie e confrontarci sulle decisioni che riguardano l’intera comunità».

    Un sindaco che non si arrocca in Comune, ma anzi apre la casa municipale alla cittadinanza dunque. «Non ho mai temuto il confronto e ho sempre onorato le mie responsabilità istituzionali. Non dobbiamo permettere che dinamiche nocive e polemiche strumentali, spesso alimentate da chi osserva Capracotta da lontano, compromettano il clima civile e rispettoso che ci ha sempre caratterizzato. Il mio solo fine è proseguire il lavoro, con dedizione e fermezza, nell’esclusivo interesse della nostra comunità».

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