«Il populismo, a mio parere, è frutto della pigrizia. Cioè io non mi informo abbastanza su chi è il soggetto a cui io cedo le chiavi di casa mia per governare la mia casa, il mio futuro, decidere per me e mi accontento di uno slogan, mi accontento di soluzioni facili a problemi complessi e i problemi complessi non hanno mai soluzioni facili».
Lo ha detto Milena Gabanelli nell’intervista esclusiva che ha rilasciato per la X edizione del Festival del Sarà di Termoli, in occasione dell’ultima serata di ieri, da Piazza del Duomo di Termoli.
«Questa è una responsabilità del politico che dovrebbe spiegarla al cittadino. Invece al cittadino fa credere che la soluzione sia facile e il cittadino impigrito, deluso – è tutto comprensibile – alla fine preferisce individuarsi in colui che gli comunica i suoi stessi fastidi, come se la condivisione di un fastidio fosse già un successo. Poi non si risolve nessun problema, ma non importa. In compenso sta creando un incattivimento generale e poi è difficile riuscire anche a dialogare, a trovare dei compromessi quando le persone sono così incattivite» aggiunge Gabanelli.
Il Festival del Sarà – Dialoghi sul futuro ideato e diretto da Antonello Barone, per la sua decima edizione – da venerdì 18 a domenica 20 luglio – ha chiamato a raccolta grandi grandi firme del giornalismo, esponenti dell’accademia, dell’impresa e della società civile a tentare di risolvere l’incognita occidentale.
Il festival è stato anche occasione per presentare il libro “Incognita Occidentale. Democrazia. Economia. Libertà” a cura di Antonello Barone. Le riflessioni di dieci autori di prestigio sul futuro dell’Occidente, dieci voci d’eccezione riunite per decifrare il nostro tempo. “Incognita Occidentale” non è una semplice raccolta di riflessioni, ma un mosaico di pensiero critico che attraversa le grandi faglie del nostro presente: dal disincanto verso le istituzioni democratiche alla ridefinizione del lavoro e dei mercati, dal ruolo dei media all’identità culturale dell’Europa.