AGNONE – Agnone e il Molise scoprono di possedere un bene culturale di sorprendente importanza.
Il 9 dicembre alle ore 16.00 presso la sala consiliare di Palazzo San Francesco, si terrà un evento che può essere definito di eccezionale valore culturale. L’unico ciclo alchemico – una serie di 4 soffitti lignei dipinti a fine settecento – in ambito francescano oggi conosciuto in Italia, sarà presentato da Mino Gabriele dell’Università di Udine, autore della scoperta che farà certamente clamore nell’ambito degli studi del genere sia in Italia che all’estero.
Lo studio del prof. Gabriele è durato oltre un anno e mezzo e ha prodotto un saggio di oltre cento pagine contenuto nel libro “Il primo giorno del mondo” appena pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Adelphi.
A livello locale l’evento getterà nuova luce sull’importanza, anche culturale, che la presenza francescana ha avuto nella storia della cittadina altomolisana e permetterà di dare ulteriori informazioni sulla nascita delle attuali biblioteche storiche – la Comunale-Labanca e l’Emidiana – di Agnone. A livello nazionale la pubblicazione di questo ciclo inedito nel panorama italiano ed europeo ha già interessato studiosi francesi e docenti italiani che nelle scorse settimane hanno già annunciato una visita ad Agnone.
Pezzi di storia che si svelano, personaggi che riemergono a duecento anni dalla loro scomparsa e la raffinatezza culturale di una Comunità, quella agnonese, la cui storia è ancora per molti versi da scoprire.
Ecco una anticipazione tratta dalla premessa del saggio del prof. Gabriele:
“IL DRAGO CHE NON MUORE MAI”
Il ciclo alchemico dei soffitti lignei dipinti del convento di San Francesco ad Agnone
“Basta salire le scale al primo piano del Convento di San Francesco ad Agnone, oggi sede della Biblioteca Comunale, per rimanere affascinati da quattro controsoffitti lignei della seconda metà del XVIII secolo dipinti a tempera con sorprendenti ed enigmatiche scene: ornano altrettante sale e, una dopo l’altra, mostrano l’immortale dragone che si rivela sotto vari aspetti: avvolge tra le spire una fanciulla nuda,
si morde la coda attorno a un albero, viene impugnato come una lancia in resta da una regina,
è innalzato trionfalmente dalla stessa sovrana. Il mostruoso serpe cifra ogni scena, narrata dalla ma-
no di un abile illustratore, ponendo non pochi problemi interpretativi sulla sua presenza presso i
Frati Minori e sul senso e l’origine di così singolare sequenza simbolica. I quattro plafonds istoriati, è bene sottolinearlo, costituiscono l’unica, eccezionale e inedita testimonianza di iconografia alchemica francescana giunta fino a noi.
Il Saggio del prof. Mino Gabriele dell’Università di Udine ha lo scopo di provare a sciogliere l’apparente eccentricità di tale raffigurazioni, cercando di rintracciare le antiche fonti da cui poterono scaturire e il percorso della loro migrazione simbolica e concettuale.
La ricerca di queste radici condurrà in un altrove lontano, tra alchimisti medioevali e antiche leggende indiane, tra immaginario pagano e cristiano, in un efficace sincretismo che dotti francescani seppero disporre a suggello iconico della loro biblioteca”.
(Dalla introduzione al saggio “Il drago che non muore mai” contenuto nel volume: “IL PRIMO GIORNO DEL MONDO” di Mino Gabriele, Ed. ADELPHI, novembre 2016)
Al termine della conferenza (17.30) il pubblico sarà condotto nelle sale della Biblioteca per una visita guidata nelle stanze dei soffitti lignei dipinti in parola.
Per impegni del prof. Mino Gabriele, gli orari saranno rigorosamente rispettati. Dunque, l’appuntamento è per tutti alle ore 16.00.
C.C.