Approvato il Disciplinare per la caccia di selezione al cinghiale per l’anno 2019 nella Regione Abruzzo. In linea teorica, dunque, appena dopo la chiusura della braccata, l’Abruzzo riparte con il prelievo venatorio del cinghiale con il metodo della caccia di selezione che è infatti consentita dal primo gennaio al 30 settembre e da un’ora prima del sorgere del sole ad un’ora dopo il tramonto, per cinque giornate settimanali ad esclusione di martedì e venerdì di silenzio venatorio. Questo teoricamente, perché praticamente bisogna avere prima in mano un piano di prelievo approvato dall’Ispra e dunque gli Atc dovranno sbrigare le relative incombenze e impartire tutte le direttive ai vari cacciatori di selezione di ciascuna squadra. E’ consentita, già dallo scorso anno, la caccia di selezione anche su terreni coperti da neve. A ciascuna squadra verranno assegnati dei capi da abbattere, suddivisi per sesso e classi di età. All’interno di ciascuna squadra poi potranno operare solo i cacciatori di selezione abilitati, trattandosi di una forma di prelievo individuale. Lo scorso anno il piano di prelievo prevedeva appena 16 animali a squadra. Quest’anno il numero dovrebbe salire sensibilmente, anche considerando che il selecontrollo gestito dalla Polizia provinciale è stato recentemente bloccato da una sentenza della Corte costituzionale. Sul disciplinare è inoltre specificato che «la mancata o negligente partecipazione da parte dei cacciatori alle attività programmate dagli Atc è da considerarsi infrazione di carattere grave ed è sanzionata con apposito provvedimento dalla Regione che può prevedere la sospensione temporanea fino ad una intera stagione venatoria».
Cinghiali: in Abruzzo riparte la caccia di selezione e chi non abbatte sarà sospeso
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