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  • Tra musica e poesia, i “Suoni d’inchiostro” scaldano piazza Unità d’Italia

    AGNONE.  Una voce di altri tempi. Calda sensuale che ti trasporta e ti emoziona. Canzoni selezionatissime tutte soft che vengono interrotte dal poeta con la lettura di pensieri e di saggezze. Non solo in sottofondo il contrabasso, il flauto e la ritmica del Cajon sulle corde della chitarra. Parliamo dei “Suoni d’Inchiostro” che definirli gruppo musicale è davvero riduttivo. Loro riescono a trascinarti, ad intrattenerti, a farti riflettere, a farti amare la musica, le parole i pensieri, la poesia. Mirta Borrelli la voce calda del gruppo trascina quasi sussurrando le note che vengono con durezza rotte da Andrea Cacciavillani, il narratore, con le riflessioni questa volta prese da  Enry Charles “Hank” Bukowski conosciuto anche con lo pseudonimo di Henry Chinaski, poeta e scrittore statunitense, per poi di nuovo esser riprese dalla voce di Mirta. Gli spartiti letti tutti da professionisti di conservatorio come Simone Del Papa al flauto e alle percussioni;  Domenico Di Rienzo alla chitarra e dal riccioluto figlio e nipote d’arte Riccardo Labbate al contrabasso. Loro amano esibirsi in bar e salotti. Un genere musicale da ascoltare magari davanti ad un bicchiere di buon rum; davanti ad una platea di intenditori dove anche gli applausi diventano battimani discreti per poi diventare ovazioni dopo due ore ininterrotte di quello che non è uno spettacolo ma una vera compagnia di professionisti che interpretano l’arte. Andrea Cacciavillani, voce di Radio Kiss Kiss, poeta, scrittore coautore di due film e di libri è colui che riesce a narrare le sensazioni e dare anche musicalità alle parole. Il gruppo ora sta presentando “Bukowski. L’amore (s)corretto”. La classica serata che magari apprezzi ancor più il giorno dopo quando, sedimentate le canzoni ti manca la voce calda e trascinatrice di Mirta, ti mancano le evoluzioni sulle corde verticali del contrabasso di Labbate e il “silenzio” di Domenico Di Rienzo concentrato sulla sua chitarra mentre le evoluzioni ritmiche di Del Papa si mixano con i virtuosismi del flauto dallo stesso magistralmente “soffiato”. Insomma uno spettacolo che meriterebbe ben altre platee e che davvero è da vedere soprattutto in queste serate d’estate quando soprattutto la voce di Mirta ti passa nei capelli come un flebile soffio di vento che spezza la calura delle notti d’estate lasciandoti magicamente sussurrare canzoni indelebili, scolpite nei cuori di molti di noi.

    Vi.La. 

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