Un nuovo importante tassello si aggiunge al mosaico di iniziative che stanno ridisegnando il profilo culturale e turistico di Agnone. La Giunta comunale, guidata dal sindaco Daniele Saia, ha deliberato lo scorso 8 aprile di avviare l’iter per il riconoscimento di Agnone come ‘Città del Folclore’, un titolo conferito dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari (F.I.T.P.) alle comunità che dimostrano particolare impegno nella salvaguardia del patrimonio etnografico locale. L’iniziativa si inserisce in un progetto ambizioso che sta già portando risultati concreti: Agnone è stata infatti riconosciuta Città del Formaggio 2025 e si sta affermando come polo culturale di riferimento del Molise, puntando sulla valorizzazione delle proprie tradizioni secolari.

Protagonisti indiscussi di questo patrimonio folcloristico sono due storici gruppi che da decenni mantengono viva la fiamma della tradizione locale: ‘I Dragoni del Molise’ e il ‘Rintocco Molisano’, entrambi ambasciatori della cultura molisana ben oltre i confini nazionali. ‘I Dragoni del Molise’, capitanati da Mariateresa Iarusso e dal professore Peppè De Martino – non a caso insignito dalla F.I.T.P. del titolo di ‘Padre del Folklore’ – rappresentano una delle realtà più longeve e apprezzate del panorama folkloristico regionale. Il gruppo ha portato i canti, le danze e i costumi tradizionali agnonesi nei più importanti festival europei, conquistando pubblico e critica con la loro autenticità e passione.

Un momento particolarmente significativo nella loro storia risale al 19 marzo 1995, quando ebbero l’onore di accogliere Papa Giovanni Paolo II allo stadio ‘Civitelle’, regalando al Pontefice un’esibizione che celebrava l’anima più autentica della terra molisana. Non da meno il ‘Rintocco Molisano’, fondato da Domenico Meo e attualmente guidato dall’instancabile Tonino Verdile, che nel corso degli anni si è distinto per la fedele riproposizione degli abiti tradizionali e per l’accurata ricerca etnomusicologica, portando le ballate e i canti popolari in numerosi contesti prestigiosi. Anche questo gruppo ha avuto l’onore di esibirsi in Vaticano, contribuendo a far conoscere il patrimonio culturale del territorio nei luoghi più rappresentativi della cristianità. La delibera comunale sottolinea come Agnone sia “storicamente riconosciuto come uno dei principali custodi del patrimonio immateriale delle tradizioni popolari italiane”, non solo grazie alla celebre Ndocciata, definita ‘Il più grande rito del fuoco d’Europa’, ma anche per l’artigianato locale, in particolare quello campanario della Pontificia Fonderia Marinelli, patrimonio culturale riconosciuto a livello internazionale.

“Il riconoscimento come Città del Folclore rappresenterebbe un ulteriore passo per valorizzare le nostre tradizioni e posizionare Agnone come centro di riferimento per il turismo esperienziale e culturale di qualità”, ha commentato il sindaco Saia, che nei prossimi giorni invierà ufficialmente la richiesta corredata da una relazione dettagliata sul patrimonio folkloristico agnonese. L’iniziativa evidenzia come la valorizzazione delle tradizioni popolari non sia solo un’operazione di preservazione della memoria storica, ma rappresenti anche un’opportunità concreta di sviluppo economico e turistico, in un percorso che vede il folklore come elemento identitario capace di attrarre visitatori e generare interesse ben oltre i confini regionali.