• In evidenza
  • Agnone e l’Alto Molise con 118 demedicalizzato, Paglione tuona: «Siamo al punto di non ritorno»

    «La situazione della postazione del 118 di Agnone è assurda: privarla del medico durante la notte è una follia». Entra deciso nel dibattito politico il sindaco di Capracotta e presidente dell’Uncem Molise, Candido Paglione, in merito all’annunciato declassamento della postazione dell’emergenza urgenza del “Caracciolo” di Agnone. L’Asrem ha deciso che tra qualche giorno l’assetto dell’ambulanza e del team del soccorso urgente salvavita cambierà e non ci sarà più bisogno del medico a bordo, basteranno autista soccorritore e infermiere.

    Un declassamento ad assetto “India”, come si dice in gergo tecnico, che già in passato si era presentato per la postazione di Agnone e venne superato non senza fatica e solo dopo una dura campagna stampa e l’intervento degli amministratori locali nei “palazzi” del potere di Campobasso. Il problema ora si ripresenta, tale e quale, motivato sempre dalla solita carenza di medici.

    Senza medici i posti da coprire sono troppi e l’Asrem, che applica la legge dei numeri e delle casistiche, decide di tagliare dove secondo i tecnici e i politici serve meno. La statistica a supporto e come alibi per le decisioni politiche e organizzative scomode. Sulla vicenda alza lo scudo, a difesa del territorio dell’Alto Molise, il sindaco Paglione.

    «Il sindaco di Agnone, che è anche presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asrem, è intervenuto immediatamente su questo, annunciando la convocazione di una seduta ad hoc. – spiega il primo cittadino di Capracotta – Un’azione decisa e opportuna che però temo non basti: siamo davvero arrivati al punto di non ritorno. Se continuiamo così, tanto varrebbe ammettere pubblicamente che non siamo più in grado di garantire servizi essenziali, almeno la gente saprebbe che deve arrangiarsi. Invece, questo stillicidio di promesse vuote e soluzioni tampone è insopportabile».

    «Richiamare medici in pensione, come fatto per l’ospedale di Agnone, non può essere la soluzione definitiva; – va avanti Paglione nella sua lucida analisi – dobbiamo capire dove sta il problema vero: è una questione di scarsa attrattività  del nostro servizio sanitario, di fondi insufficienti o di tutte e due le cose?  Non credo, infatti, che si possa attribuire la colpa, ancora una volta, alla persistente carenza di medici per giustificare un sistema che continua a non produrre risultati nella gestione di quel che resta della sanità pubblica nella nostra Regione».

    L’alibi non tiene, dunque, secondo Paglione, e la scarsa attrattività dei presidi minori e disagiati dipende forse dalle scelte gestionali dell’azienda sanitaria del Molise. Questa sembra la sintesi del pensiero di Paglione, che poi in chiusura aggiunge: «Sembra quasi che ci stiano smantellando i servizi essenziali deliberatamente. Ma questo, semplicemente, non è accettabile. Cos’altro deve accadere ad Agnone e in tutto l’Alto Molise per scuotere le coscienze? Proclami e promesse vane non bastano più. Serve un cambio di passo deciso, perché così è a rischio la sicurezza dei cittadini».

    Francesco Bottone

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento