Condivisione, senso di appartenenza, legami sociali dove il valore dell’incontro supera quello della connessione virtuale: la quarta giornata esperienziale del Progetto “Viviti Tutt’ Cos’!” di sabato 13 settembre 2025 a San Pietro Avellana ha emozionato e contribuito a rafforzare la cultura identitaria che si lega a storia e tradizioni del territorio di origine.

La giornata si è aperta con i saluti introduttivi del consigliere comunale Claudio Di Ludovico: “essere parte di questo Progetto è particolarmente significativo perché offre l’opportunità di mostrare ai partecipanti i musei che testimoniano la nostra storia e le nostre radici (che hanno rischiato di andare perse dopo la distruzione di San Pietro Avellana nel corso del secondo conflitto mondiale), gli straordinari luoghi naturalistici di interesse comunitario, le attività produttive locali che hanno deciso di restare ed investire sul territorio offrendo lavoro e diventando motore di attrattività e di sviluppo turistico ed enogastronomico, la forza di una comunità che ha saputo resistere e sostenersi vicendevolmente”. “Siamo felicissimi di accogliere i giovani degli altri comuni alto molisani aderenti il progetto Viviti Tutt’ Cos’!” – ha sottolineato Valerio D’Amico, presidente della Pro Loco Ad Volanam e giovane referente della giornata esperienziale di San Pietro Avellana – “un’occasione che rimarca l’importanza di iniziative che danno la possibilità di conoscere intimamente i luoghi del proprio paese e dei paesi vicini creando legami affettivi ed aggregazione territoriale a partire dai ragazzi”.

Il tartufo, che cresce in abbondanza nel territorio di San Pietro Avellana grazie alla straordinaria biodiversità dei suoi boschi ricadenti nella Riserva della Biosfera MAB Unesco Alto Molise e che rappresenta un valore condiviso per l’intera comunità, è stato il filo conduttore della prima parte della giornata. La mattinata è iniziata con la visita al Museo del Tartufo dove i partecipanti, guidati Antonio Di Ciuccio, hanno intrapreso un’esperienza immersiva nel mondo del re del sottobosco. Un percorso multisensoriale ed interattivo che si snoda attraverso diverse sezioni in cui si può osservare il ciclo biologico del tartufo, annusarne il caratteristico odore, conoscere le diverse tipologie di tartufi bianchi e neri e le piante vicino a cui crescono, ricevere i consigli per scegliere i migliori tartufi e portare a casa le ricette per apprezzare al meglio questo fungo straordinario. Il viaggio alla scoperta del tartufo è proseguito con la visita al laboratorio dell’azienda “Terra Sanpietrese” di Mario e Matilde Fantone che dal 1984 si dedica con passione alla ricerca e alla trasformazione del tartufo, garantendo ai consumatori prodotti di altissima qualità provenienti esclusivamente da San Pietro Avellana e comuni limitrofi dell’Alto Molise. Dopo una degustazione a base di tartine con tartufo nero dell’azienda, la giornata è andata avanti con la dimostrazione di cerca e cavatura del tartufo, dal 2021 patrimonio immateriale UNESCO, insieme a Giancarlo Trozzi e al suo fido amico a quattro zampe a testimonianza dell’indispensabile collaborazione tra uomo e cane addestrato per trovare il tartufo nel rispetto della biodiversità e degli equilibri ecologici del territorio. Successivamente, i partecipanti hanno intrapreso una passeggiata verso l’Eremo di Sant’Amico guidati da Carmen Giancola dell’Associazione Intramontes, punto di riferimento per visitare e vivere il territorio in maniera consapevole, sostenibile e responsabile educando ai valori della conoscenza delle risorse naturali e della salvaguardia della biodiversità. Il trekking, in seguito, è stato un viaggio narrativo nel bosco dipinto dagli splendidi colori del foliage autunnale. Un’occasione preziosa per le ragazze e i ragazzi che, entusiasmati dalla possibilità di vivere in prima persona un percorso di straordinario pregio naturalistico, hanno intrapreso con Carmen un’esperienza formativa unica su tutte le specie vegetali incontrate durante il tragitto. Arrivati in cima all’eremo, Sabina Musilli, vicepresidente della Pro Loco “Ad Volanam”, ha raccontato la storia di Sant’Amico, ritratto nell’iconografia affiancato da un lupo, e l’ancestrale rapporto che lega l’uomo agli animali.

Dopo il pranzo conviviale nell’area pic-nic annessa all’Eremo a base di salumi e caciocavallo al tartufo, fettuccine al tartufo e dolci tipici preparati dalle signore Giuseppina, Caterina, Rosaria, Marcella e dal signor Angelo, il pomeriggio è iniziato con la visita al liquorificio Montedimezzo Spirits & Fruits di Serena Colecchia, biologa, che ha saputo coniugare la propria formazione con le opportunità territoriali decidendo di rimanere con la sua famiglia a San Pietro Avellana ed avviare un laboratorio artigianale di liquori ispirati alla tradizione locale prodotti con materie prime di altissima qualità, tra cui la genziana. Con le prime luci del tramonto, Pasquale Settefrati ha condotto i partecipanti in una visita nel borgo di San Pietro Avellana, ripercorrendone storia ed aneddoti, e nella Chiesa di San Pietro e Paolo. La giornata si è conclusa al Museo Civico guidati da Antonio Di Ciuccio. La prima parte della visita ha riguardato la sezione archeologica dedicata al mondo sannita, poi l’area Autunno ’43 incentrata sugli eventi della seconda guerra mondiale, che videro la distruzione e poi la ricostruzione di San Pietro Avellana, ed infine la parte degli usi e costumi insieme ad un’ospite speciale: la signora Maria Teresa Di Lorenzo, alla quale va riconosciuto il merito della nascita del Museo Civico, essendo riuscita nel tempo a raccogliere e conservare una quantità incredibile di oggetti di vita quotidiana legati all’identità locale ed espressione della civiltà contadina di un tempo. Una giornata intensa, i cui momenti salienti sono stati immortalati tramite foto e video dai ragazzi e dalla ragazze protagonisti del progetto in uno storytelling che, tappa dopo tappa, si fa sempre più intenso e denso di emozioni.