Biodiversità, sostenibilità, comunità energetiche, giovani e impresa, spreco alimentare. L’Adoc Abruzzo ha individuato in questi temi il leitmotiv del lavoro che sarà svolto nei prossimi quattro anni. E’ quanto sottolineato nell’assemblea annuale dei soci, che si è tenuta qualche giorno fa nel comune di Sante Marie (Aq), nei boschi della riserva naturale Grotte di Luppa, dove è stata installata, su iniziativa del Comune, una “grande panchina”, di tre metri d’altezza, la prima in provincia dell’Aquila. Uno scenario inusuale e verde per un dibattito incentrato sulla montagna, sulla sua spoliazione a livello di servizi e sulle opportunità e risorse che offre.
“ll 30 % dell’Italia – dice Monica Di Cola, riconfermata all’unanimità presidente Adoc Abruzzo, con vice presidente Antonio Dragotto e tesoriere Annarita Di Domenicantonio – è costituito da aree interne che sono popolate da 13 milioni di cittadini. Le aree interne hanno subito la progressiva erosione e lo smantellamento dei servizi pubblici di prima necessità: istruzione, sanità di prossimità, lavoro, trasporti. E’ stata una vera e propria “negazione all’uguaglianza” rispetto a chi vive altrove. L’Abruzzo – sottolinea – in questo scenario ricalca esattamente la distribuzione di territori e problemi. Oltre 1/3 degli abitanti è sulla costa, un 36% nelle aree interne”.
Ma queste ultime – è stato ribadito nell’assemblea -, con i loro residenti, soffrono e fanno fatica e vanno avanti stringendo i denti. “Ci siamo mai chiesti – domanda Di Cola – perché in montagna ci si saluta anche tra sconosciuti? Perché in montagna si apre una porta sociale: si rallenta, ci si sente liberi, ci si incontra per caso su un sentiero con la speranza di ritrovarsi a valle, di riconoscersi nel ricordo dell’esperienza. Quel saluto è un calcio alla DIFFIDENZA, una mano tesa alla DIFFERENZA, un abbraccio all’INDIFFERENZA …. “Noi siamo fatti dei Luoghi che abbiamo vissuto”… – evidenzia -. Il ritmo tenuto nell’assemblea, quello della montagna, ha regalato la lentezza di cui dobbiamo riappropriarci e che ci consente di riflettere, di ascoltare l’altro in un ritrovato umanesimo che permetterà azioni collettive e solidaristiche , le uniche forse in grado di contrastare l’emergenza climatica, energetica ed economica”.
L’obiettivo, dunque, per la rinnovata squadra di attivisti e dirigenti Adoc, è di “restituire dignità ai luoghi e alle persone, attraverso azioni collettive e congiunte, protocolli, accordi che stimolino misure volte alla rigenerazione dei paesi dell’entroterra colmando le divisioni dai centri metropolitani, consentendo un’inversione demografica verso le aree interne”. In questo contesto si inquadra anche l’incontro che Adoc avrà oggi, 14 settembre, con il presidente dell’Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, e con quello di Federconsumatori, Antonio Terenzi: insieme per gettare le basi per un’azione comune e per redigere un protocollo sulle comunità energetiche.
All’assemblea hanno partecipato il presidente nazionale Adoc, Roberto Tascini, con i suoi collaboratori, che ha rimarcato come le scelte dell’Adoc Abruzzo vadano nella giusta direzione, e il segretario generale della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, che ha spiegato che anche il sindacato che guida punta alla salvaguardia e alla valorizzazione delle aree interne, fatte di ricchezza e opportunità spesso dimenticate dalle istituzioni, anche dalla Regione Abruzzo.
Tanti gli ospiti che hanno poi caratterizzato l’assemblea: il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, che ha fatto gli onori di casa e che si è soffermato sulle attività messe in campo in questi anni per la valorizzazione del paese; Antonello Santilli, presidente Wwf Abruzzo Montano; Stefania Mariani, sindaco di Tione degli Abruzzi (Aq) e Luca Santilli, sindaco di Gagliano Aterno; Stefano Monticelli, presidente Federconsumatori Lazio e Antonio Delle Monache, presidente provinciale Pescara di Federconsumatori Abruzzo.
Tutti i primi cittadini hanno parlato della “sfida intrapresa” quando hanno deciso di candidarsi e poi guidare comuni che negli anni si erano andati spopolando e impoverendo, anche a livello culturale. Spazio infine ad alcuni imprenditori che hanno avviato attività singolari, che rappresentano autentiche sfide, come Emanuela D’Angelo che a Massa d’Albe porta avanti “Le radici del Gusto” con la riscoperta di piane officinali ma anche selvatiche e con la coltivazione di zafferano o canapa per fare il pane. L’imprenditore Carmine Venettacci, di Collelongo, ha presentato “Agricoltori Alternativi” che si dedicano alla coltivazione di lavanda da cui vengono ricavati vari prodotti, rigorosamente biologici. Gianluca Caiati, proprietario e gestore del borgo medioevale di “Alba Fucens” ha illustrato le difficoltà e le peculiarità della propria esperienza imprenditoriale.