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  • Buttano veleno, ma la chiamano «bonifica ambientale». Saia non mantiene la parola

    Promessa non mantenuta. Lo scorso anno il sindaco di Agnone, Daniele Saia, dopo una polemica a mezzo stampa con apicoltori del posto, aveva promesso di smetterla con le inutili e dannose operazioni di disinfestazione contro le zanzare. Tra l’altro mentre sono in atto importanti fioriture, come quella delle more o del tiglio, con le api intente a raccogliere prezioso nettare. Promettere è facile, facendo anche bella figura per la sensibilità green dimostrata, però poi la parola data va mantenuta, altrimenti si passa inevitabilmente per “pinocchi“.

    E invece non è stato affatto così, perché il Municipio ha annunciato che «nella notte compresa tra lunedì 27 giugno e il martedì 28 giugno 2022, dopo la mezzanotte, verrà effettuato il trattamento di disinfestazione adulticida lungo le strade comunali». Proprio nei giorni scorsi il Wwf aveva lanciato l’allarme: «Disinfestazioni anti-zanzare inutili e pericolose. Molti studi dimostrano come la contaminazione degli ecosistemi abbia ridotto le popolazioni dei predatori col paradossale risultato di una crescente presenza di zanzare e altri parassiti».

    Azioni che sono dunque inutili, controproducenti, inquinanti e costose. «La disinfestazione è una procedura che non evita il fastidio delle zanzare ed è molto costosa. – continuano dal Wwf – I danni per l’ambiente sono inoltre rilevanti, particolarmente in Italia che da sola consuma oltre il 50 per cento di tutti gli insetticidi impiegati in Europa. E ci sono pericoli anche per l’uomo, non a caso il Comune di Agnone, nell’annunciare il suo piano anti-zanzare raccomanda di evitare «di tenere porte e finestre aperte», di non sostare all’aperto durante l’irrorazione, nonché di evitare di contaminare prodotti alimentari, panni, giocattoli, magari lasciati su balconi, davanzali o giardini. Addirittura il Comune raccomanda di tenere in casa gli animali domestici e di «lavare accuratamente i prodotti del proprio orto/giardino prima di mangiarli». Per la serie, non stanno spruzzando acqua fresca.

    «Occorre porre subito un freno a questa pratica inutile e dannosa. – insistono gli ambientalisti – Serve a ben poco irrorare insetticidi in atmosfera perché in questo modo si limita il numero degli insetti adulti, ma solo per un breve periodo. Peraltro la specie prevalente è ormai la zanzara tigre Aedes albopictus, le cui femmine pungono soprattutto di giorno e durante la notte si rifugiano sotto le foglie, dove facilmente sfuggono ai prodotti chimici usati, nient’affatto selettivi e che uccidono anche insetti utili. Per contrastare la diffusione l’unica arma efficace è la prevenzione.

    Bisogna evitare il proliferare delle larve intervenendo sulle raccolte d’acqua. Sarebbe quanto mai opportuno che le amministrazioni comunali, invece di sprecare denaro con le inutili irrorazioni, si impegnino in campagne di informazione sui comportamenti utili a prevenire la proliferazione delle zanzare. Con gli insetticidi diffusi in atmosfera rischiamo invece di far danno ai cittadini, facciamo certamente danno all’ambiente e con quali risultati?».

    Uno studio pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nel 2015, esaminando gli “Impatti sugli ecosistemi e sugli esseri viventi delle sostanze sintetiche utilizzate nella profilassi anti-zanzara”, è giunto a una sconcertante conclusione: «La diffusione di grandi quantitativi di sostanze chimiche di sintesi e la conseguente contaminazione degli ecosistemi ha ridotto drasticamente le popolazioni dei predatori delle zanzare stesse, pipistrelli, uccelli insettivori, libellule, gechi, col paradossale risultato di una sempre maggiore presenza di zanzare e altri fastidiosi parassiti». Davvero vale la pena di continuare ciecamente a determinare danni sperperando per giunta quantità non indifferenti di denaro pubblico?

    Francesco Bottone

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