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  • Caccia al cinghiale, i “mezzucci” dell’Atc: perseguitate le squadre dei piccoli centri dell’Alto Vastese

    A pochi giorni dall’apertura della stagione venatoria la presidenza dell’Atc Vastese ha inviato una semplice email, non una Pec certificata, al caposquadra di una squadra di cinghialai di un piccolo centro dell’Alto Vastsese.

    La nuova sede dell’Atc Vastese

    Questo il testo della email: «A seguito del provvedimento di sospensione pervenuto dalla Regione Abruzzo comunico che i Sig. (omissis) sono sospesi dalla caccia al cinghiale per l’intera stagione venatoria 2025/2026 e, pertanto, non possono essere iscritti alla squadra e il numero dei componenti è ridotto di conseguenza. Al fine di venirvi incontro vi concediamo fino a giovedì 25 settembre p.v. per sostituirli». Firmato, si per dire perché si tratta, va sottolineato, di una semplice email che non ha alcun valore legale, il presidente Angelo Pessolano.

    Il presidente dell’Atc, Angelo Pessolano

    In sostanza, tre cacciatori, che hanno regolarmente pagato le tasse per andare a caccia, anche la quota dell’Atc Vastese, non potranno uscire in braccata perché, a detta del presidente Pessolano, che tuttavia non ha ancora notificato (basterebbe una pec, ndr) il presunto provvedimento della Regione, sono stati sospesi. Se i cacciatori in questione avessero saputo in tempo della sospensione, magari non avrebbero pagato quelle tasse. Ciò significa che quei tre cacciatori vanno depennati dalla squadra alla quale si erano iscritti e la stessa ora si trova al di sotto del numero minimo di partecipanti. Il tutto a pochi giorni dall’apertura della stagione venatoria. Servono tre sostituti, ma in paese e in quelli vicini non ce ne sono, materialmente.

    Tra l’altro i tre cacciatori in questione lo scorso anno erano iscritti in un’altra squadra di cinghialai. Le recenti e contestate modifiche imposte dall’Atc, senza alcuna concertazione, al numero minimo di componenti hanno costretto più squadre, in particolare quelle dei piccoli Comuni dell’Alto Vastese dove i cacciatori scarseggiano, a fondersi, a mettersi insieme, per arrivare a rispettare la soglia minima di iscrizione.

    Inoltre, la squadra che viene penalizzata da questa comunicazione ufficiosa dell’Atc, non ha alcuna colpa, perché i tre cacciatori presuntamente sospesi lo scorso anno erano iscritti altrove, in un’altra squadra che oggi non esiste più. Avendo cessato le attività, dovrebbero decadere tutte le pendenze e i provvedimenti in capo a quei cacciatori. Questo almeno alla luce della più elementare logica.

    In via incidentale va fatto notare, ma sicuramente si tratta solo di una banale coincidenza, che la squadra che ora viene in qualche misura perseguitata dall’Atc e che rischia seriamente di non poter prendere parte alla braccata, è passata in blocco dall’associazione venatoria di cui il presidente dell’ambito è anche responsabile provinciale ad un’altra associazione venatoria. Vedi a volte le coincidenze…

    Francesco Bottone

    tel. 3282757011

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