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  • Capracotta: finanziati il centro federale per lo sci di fondo e gli impianti di monte Capraro

    CAPRACOTTA – Capracotta: il centro federale per lo sci di fondo diventa realtà.
    Il sindaco Paglione: «Premiati i nostri sforzi. Un sentito ringraziamento va alla Regione e al suo Presidente Toma per la sensibilità mostrata».
    Finanziata anche la messa in sicurezza degli impianti di monte Capraro.

    La notizia è che la Regione Molise ha finanziato l’istituzione del centro federale per lo sci da fondo.

    «Il fatto è di quelli particolarmente positivi, perché consente di attuare uno dei propositi più volte enunciati: rimettere la montagna al centro dello sviluppo dell’intero comprensorio. – commenta, con intuibile soddisfazione, il sindaco di Capracotta, Candido Paglione – Nella misura regionale sono stati previsti anche fondi per la messa in sicurezza degli impianti di risalita di Monte Capraro: insomma ci sono tutti gli ingredienti per mettere in campo il definitivo rilancio della stazione sciistica di Capracotta. La comunicazione arriva in un momento particolarmente felice per Capracotta, “invasa” da troupe televisive nazionali, in azione sul territorio per raccontare le sue particolarità. Una vetrina importante per il piccolo centro altomolisano e per la sua comunità».
    Particolarmente entusiasta e orgoglioso, dunque, il sindaco Paglione che sottolinea come «con la decisione della Regione vengono premiati gli sforzi compiuti e l’azione di pressing mai cessata. Della notizia è stato subito informato il Presidente della FISI, Flavio Roda, che a breve sarà a Capracotta»
    «Desidero ringraziare particolarmente il presidente Toma per la lungimiranza e la sensibilità dimostrate con la decisione di finanziare gli interventi» aggiunge il primo cittadino.

    «In questo modo – dice ancora Paglione – mettiamo un ulteriore tassello in quella complicata opera di sviluppo e rilancio del territorio. Ma sia chiaro – conclude – che per noi si tratta di un punto di ripartenza. Importante, certo, ma sicuramente non ci sediamo sugli allori».

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