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  • Centoventi chilometri per il vaccino, Fangio protesta: «Inaccettabile, si usi il distretto di Castiglione»

    «Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla Montagna. Questo detto popolare potrebbe diventare il motto di una Asl come quella Lancianao-Vasto-Chieti che dovrebbe essere vicina alle persone più fragili. Invece, in questi giorni, è la montagna che scende da Maometto».

    Inizia così la riflessione e la protesta del consigliere comunale di Castiglione Messer Marino, Enzo Fangio, in merito all’avvio della campagna vaccinale per gli ultra ottantenni.

    «Il programma vaccinale della Regione Abruzzo prevede, dopo l’individuazione dei punti vaccinali hub presso i presidi ospedalieri, l’attivazione di punti vaccinali territoriali definiti spoke, individuati dai primi e che procedono a ricevere e a somministrare i vaccini. – spiega Fangio – In questa fase, parlando di persone anziane e con patologie, la logica vorrebbe che si organizzassero punti vaccinali disseminati nei vari distretti per evitare di far spostare le persone presso i centri più grandi . Troppa grazia sarebbe organizzare unità mobili vaccinali per recarsi paese per paese.

    Purtroppo, i fatti di questi giorni, dimostrano, ad essere buoni, la superficialità con cui si sta organizzando questa fase della campagna vaccinale. Dalla Asl hanno iniziato a chiamare gli anziani dell’Alto Vastese fissando gli appuntamenti vaccinali presso l’ospedale di Vasto, anziani quindi costretti a fare 120 Km per l’agognato vaccino. Disagio aggravato anche dal fatto che gli anziani, data l’età, necessitano di un accompagnatore, spesso un parente più giovane costretto a prendere un permesso per assentarsi dal posto di lavoro, – denuncia il consigliere comunale di opposizione – tanto che alcuni anziani hanno deciso di rinunciare alla somministrazione del vaccino.

    La sede del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino ha tutti gli spazi e le professionalità per procedere con le immunizzazioni. Perché chiamare pochi anziani al giorno per farli arrivare a Vasto, in un ambiente potenzialmente pericoloso e non farli andare con le loro gambe a pochi passi da casa? Perché non si organizzano delle giornate ad hoc facendo spostare eventualmente solo l’unità vaccinale? E’ così difficile? – chiede polemicamente Fangio, che nelle scorse settimane aveva sollecitato, inascoltato, l’avvio del servizio tamponi Covid presso la sede del distretto sanitario locale –

    Non tirino fuori l’alibi della catena del freddo perché il vaccino Comirnaty, una volta scongelato, non diluito, è stabile per 5 giorni conservato tra 2 e 8 gradi C. Prima dell’uso, il vaccino nel flaconcino chiuso, può essere conservato fino a due ore a una temperatura non superiore a 30gradi C. La conservazione è quindi solo un alibi per nascondere le inefficienze.


    Sicuramente è già tutto pronto e presto saranno attivati i centri territoriali, ma questo dimostrerebbe solo che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. – chiude il consigliere comunale Fangio – Ho scritto al direttore generale della ASL per metterlo a conoscenza della questione e per chiedergli un intervento immediato anche per rispetto delle persone più anziane che dovrebbero essere coccolate e non sballottate per centinaia di chilometri. Mi auguro che questa problematica venga risolta al più presto e che per una volta Maometto si degni di raggiungere la montagna…».

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