«Le banche che chiudono prendono in giro comunità, territori, Comuni. Uno scandalo che Uncem denuncia da almeno dieci anni». Lo afferma Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, in relazione alla chiusura di filiali bancarie sui territori delle aree interne, Alto Molise compreso. Nelle scorse settimane proprio la città di Agnone, che pure è ancora piuttosto dinamica dal punto di vista imprenditoriale, ha assistito impotente alla chiusura della storica filiale della BPER, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
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La sede ha chiuso i battenti dall’oggi al domani, trasferendo i suoi servizi e dipendenti presso la filiale di Isernia. Una nota affissa sulla porta della sede di corso Vittorio Emanuele, firmata dalla direttrice Nadia Sacchetti, ha sancito l’addio con un messaggio tanto breve quanto simbolico: «Semplicemente grazie a tutti». Un grazie che è una resa e che penalizza ancora di più le aree interne dell’Appennino, dove è sempre più difficile vivere e fare impresa.
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«L’abbandono delle banche che se ne vanno fregandosene dei clienti, in nome di una finanziarizzazione del sistema, della speculazione e del presunto home banking che ci salva, o di qualche chat bot per rispondere a tutto, richiede una mobilitazione. – tuona il presidente dell’Uncem Bussone – La chiusura degli sportelli nei piccoli Comuni è un fatto non trascurabile per le agende politiche. Serve uno scatto. Chiudere in città è ben diverso che tagliare un servizio in un piccolo Comune. Siamo pronti a tornare in piazza, come fatto a Monticello d’Alba e a Bobbio Pellice. Le banche che chiudono sono uno scandalo per un paese che è policentrico e per le comunità locali che non accettano prese in giro con smobilitazioni in nome di risparmi che fanno solo bene agli ingenti utili ed extra profitti di banche multinazionali».
L’illogica logica dei numeri, quella stessa che taglia i servizi sanitari, quelli scolastici e tutto il resto; questo denuncia l’Uncem. Serve l’intervento della politica, anche se, almeno ad Agnone, i buoi sono già scappati e in questo momento avrebbe poco senso chiudere la famosa stalla. «Si salvano le BCC che in passato vennero portate in unici grandi gruppi provando di fatto a smontarle, a unirle per frammentarle. – chiude Bussone – Si salva Poste Italiane che in nome di una legge, la 158/2017 è sui piccoli Comuni e lotta con noi. Scenderemo ancora in piazza. I profitti dei banchieri sono a danno dei Comuni e delle comunità che resistono sui territori».