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  • Coup de théâtre, ‘Il Cittadino c’è’ si scuote dal torpore e invita Saia a parlare di ospedale ‘Caracciolo’

    Sarà il vento di primavera o la Pasqua di resurrezione, sarà stata la forte denuncia del consigliere regionale, Andrea Greco, sta di fatto che il comitato ‘II Cittadino c’è’ si scuote dal torpore e torna a parlare della situazione dell’ospedale ‘Caracciolo’.

    Il compianto Sandro Ciotti avrebbe esclamato: clamoroso ad Agnone! Dopo anni in religioso silenzio, l’associazione presieduta (così ci dicono) da Enrica Sciullo, assessora al comune di Agnone, organizza l’incontro pubblico che si terrà nella sala dell’oratorio francescano mercoledì 10 aprile a partire dalle ore 18. Tra i relatori, l’unico, da come recita il manifesto, il sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia.

    Ricapitolando: l’assessore alle Politiche sociali del Comune altomolisano, presidente del comitato ‘Il Cittadino c’è’, promuove una iniziativa pubblica e invita a parlare il capo della sua giunta. Chapeau.

    Al netto delle chiacchiere più di qualcuno si sarebbe aspettato altri partecipanti al tavolo dei relatori, ma tant’è. Il titolo del convegno, l’inflazionato, ma pur sempre accattivante: “Quale sanità per l’Alto Molise?”. Benissimo, tutto fa brodo.

    Ma cosa racconterà il camaleontico Saia, ai suoi concittadini? E’ la domanda che si fanno un po’ tutti alla vigilia della convocazione. Aperte le scommesse anche se le risposte appaiono abbastanza prevedibili. Ovvero che il Molise è la terra che non ha medici, che all’ospedale di Agnone nessuno vuol venire, che i concorsi vanno puntualmente deserti, che il ricorso al Tar per la vicenda del 118 non è la strada da perseguire, che bisogna restare uniti in momento difficile perché l’Asrem ha promesso entro un mese di risolvere la questione. Peccato che non vi è niente di scritto. E fidatevi non è cosa di poco conto visti gli innumerevoli giuramenti fatti in passato e mai mantenuti.

    Insomma, chiacchiere e distintivo, mentre prosegue l’opera di smantellamento di un intero presidio sulla carta, e solo su quella, riconosciuto da Roma quale struttura di ‘Area particolarmente disagiata’.

    Naturalmente la speranza è di sbagliarsi e che il presidente della Conferenza dei sindaci (sempre Saia, ndr) porterà sul tavolo del dibattito qualche straccio di proposta seria che possa andare incontro alle esigenze di un territorio e, più ancora, di una popolazione stanca di subire tagli indiscriminati a servizi vitali.

    Ma oggi sicuramente la notizia è un’altra. Dopo anni di mutismo assoluto (chissà perché) ‘Il Cittadino c’è’, già protagonista di lenzulate, ritiro di tessere elettorali, denunce, che non hanno sortito mai nulla di concreto, risorge dalle ceneri come l’Araba Fenice e ritorna sulla scena del dibattito. Come recitava la massaia di Fontesambuco: tutto fa brodo, o meglio sarebbe rispolverare un vecchio detto partenopeo: “Facite ammuina”.

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