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  • Dal barcone al ‘Civitelle’, di mezzo la chiamata di Zalone in ‘Tolo Tolo’

     

    AGNONE. Un motivo in più per andare a vedere il film “Tolo Tolo” di Checco Zalone in programma nel fine settimana al cinema Italo Argentino di Agnone. La pellicola, record d’incassi, in Italia, infatti tra le comparse vede la presenza di Boubacar Diarra. Un nome ai più sconosciuto, non per i calciofili e amanti del campionato di serie D, in particolare per tifosi dell’Olympia Agnonese di cui è divenuto un idolo grazie a  giocate e gol. Classe ’99, Boubacar Diarra, per gli amici Buba, quest’estate, tra Monopoli e Brindisi, ha girato alcune scene del fortunatissimo film di Zalone. “Nulla di che – dice imbarazzato ma con un perfetto italiano Buba -. Appaio nella scena finale, ma al di là della pellicola e dei tre giorni di lavoro su una barca,  non dimenticherò le tante risate con Checco, una persona eccezionale e dalla grande umanità”. Come ha fatto ad arrivare sul grande schermo, Buba lo sintetizza così. “Per caso e grazie a chi mi ha aiutato appena arrivato in Italia, ovvero il procuratore Giulio Mastrolonardo. Infatti tra giugno e luglio, mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo partecipare al nuovo film di Zalone che tra l’ironico e il serio metteva al centro del suo progeto il tema dell’immigrazione.  In un primo momento pensavo fosse uno scherzo, poi però ho scoperto che era tutto vero e ho detto subito sì”. Storia tutta da raccontare quella di Buba che il 5 maggio di tre anni fa a bordo di un barcone sbarca ad Augusta dopo un lunghissimo viaggio che dal Mali lo porta prima in Algeria e poi in Libia. Costo del biglietto 800 euro. “Volevo venire in Italia per giocare al calcio, in Mali ho lasciato i miei genitori e quattro fratelli che non vedo da tre anni – ci dice con uno sguardo malinconico – ma sono stato fortunato perché qui da voi ho trovato persone fantastiche che mi hanno aiutato”. Prima tappa Monopoli, in Puglia, dove finisce solo l’ala protettiva di Giulio Mastrolonardo e Vito Vaneli che gli procurano i documenti e gli danno la possibilità di esaudire il suo grande desiderio: giocare al calcio. Inizia con le giovanili della squadra pugliese dove ad allenarlo Mimmo Caricola attuale trainer del Bari femminile, dopodiché il salto tra i semiprofessionisti del Gravina dove fa il suo esordio in quarta serie. Qui c’è Antonio Dell’Oglio, secondo di Pino Di Meo ed ex giocatore di Ascoli e Fiorentina. “E’ stato come un secondo padre. Mi ha insegnato tantissimo – dice Buba con occhi luccicanti – ma soprattutto mi ha sempre detto: per fare il giocatore non devi mai mollare e soprattutto applicarti ogni santo giorno”. Consigli dei quali Diarra ha fatto tesoro mentre si trasferiva in alto Molise dove è iniziata l’ascesa. L’anno scorso in 16 presenza ha messo a segno un gol nel derby con l’Isernia, quest’anno ha già toccato quota cinque. “Dove voglio arrivare? Lontano, molto lontano – ammette chiaramente Buba -. Il mio più grande sogno è giocare un giorno in serie A”. Nel frattempo ad Agnone ha trovato l’ambiente ideale. “Sto benissimo, la gente è buona e mi vuole bene per non parlare della società che non ci fa mancare nulla”. Tifa Juve e il suo idolo è Pogba del Manchester City. A fine stagione tornerà in Mali per riabbracciare i suoi. “E’ da tre anni che non li vedo nonostante ci sentiamo tutti i giorni”. Oggi però  invita tutti ad andare al cinema e chissà che Checco non gli faccia una sorpresa..

     

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