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  • Fondo per lo sviluppo della montagna, Monaco denuncia: «Deve coprire i costi nei Comuni realmente montani, non a Manoppello»

    «In Abruzzo si continua a parlare di aree interne, montagna, territori svantaggiati. Ma alla prova dei fatti, quando si tratta di destinare fondi pubblici, tutto viene livellato, mischiato, reso indistinto. Il recente bando per la viabilità invernale, approvato dalla Regione con fondi FOSMIT, è l’ennesima occasione mancata per fare giustizia e politica seria nei confronti della montagna vera».

    E’ quanto dichiara il consigliere regionale Alessio Monaco (AVS), che aggiunge: «L’avviso pubblico della Regione Abruzzo per i contributi destinati alla manutenzione della viabilità invernale rischia di trasformarsi nell’ennesima beffa per i veri comuni montani. Accorpare indistintamente comuni montani e parzialmente montani, senza distinzione di altitudine, criticità o reale esposizione ai fenomeni nevosi, è una grave ingiustizia. Parliamo spesso di montagna. La celebriamo nei convegni, nei piani strategici, nei comunicati. Ma quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, si continua a sbagliare, a ignorare la realtà. In questi giorni sono usciti due bandi regionali, per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro, finanziati attraverso il Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane (FOSMIT).

    Uno riguarda l’acquisto di attrezzature per la manutenzione della viabilità invernale: sgombero neve, spargimento di fondenti, sicurezza stradale nei mesi freddi. L’altro mira a sostenere servizi e progettualità per le aree montane. Ma il problema è nei criteri. Ancora una volta, si include indistintamente comuni montani, parzialmente montani, come se le difficoltà fossero le stesse. Faccio alcuni esempi concreti: Castel del Monte, 1.330 metri: vera montagna, inverno duro, neve costante, strade isolate. Schiavi d’Abruzzo, oltre 1.150 metri, condizioni analoghe. E poi troviamo Manoppello 257 metri, che di montano ha ben poco. Pari risorse a condizioni impari. È questa la vera ingiustizia. I Comuni che affrontano davvero le sfide della montagna la neve, l’isolamento, i costi altissimi di gestione vengono trattati allo stesso modo di territori che non hanno nulla a che fare con la montagna, se non una classificazione amministrativa spesso obsoleta.

    E non solo: ai comuni più piccoli, quelli davvero fragili, viene anche chiesto di cofinanziare. Ma come si può pensare che un comune come Castiglione Messer Marino o Montazzoli debba contribuire economicamente alla stessa maniera di realtà molto più solide come Avezzano? Un fondo pensato per la montagna deve coprire il 100% dei costi nei comuni realmente montani. Altrimenti è solo propaganda. Questo modo di operare è figlio di un errore politico grave: la soppressione delle Comunità Montane, voluta dalla Giunta Chiodi. Con loro abbiamo perso un presidio istituzionale, ma soprattutto abbiamo perso le risorse dedicate.

    Nessun altro ente è subentrato, e da allora quei territori sono stati abbandonati. Oggi la Regione deve avere il coraggio di rimettere ordine: Serve una nuova classificazione oggettiva delle aree montane e svantaggiate. Basta usare criteri formali e superati. Serve un ente territoriale specifico, che sia una nuova comunità montana o altro, ma che abbia potere di rappresentanza e capacità di programmazione. E soprattutto servono fondi veri, non bandi confusi che distribuiscono risorse a pioggia per lavarsi la coscienza. La montagna vera ha bisogno di politiche vere. Non può essere più sacrificata sull’altare dell’equilibrio territoriale finto. O diciamo la verità fino in fondo, o saremo complici dell’abbandono definitivo di quei territori» conclude il Consigliere di AVS.

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