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  • Giorno del Ricordo, Saia rende onore al carabiniere Totaro gettato nella Foiba di Zavni in Slovenia

    Il sacrificio del carabiniere agnonese Liberantonio Totaro, morto nella Foiba di Zavni, in Slovenia, nel 1945, vittima del terrore comunista titino, è occasione di approfondimento e memoria storica di quei terribili momenti in occasione della celebrazione del “Giorno del Ricordo”. Il carabiniere altomolisano era in servizio a Gorizia quando, insieme ad altri trentadue commilitoni dell’Arma, venne catturato, incarcerato e successivamente deportato in una località immersa nella foresta che si trova sull’altopiano di Tarnova, in territorio sloveno. In quel luogo tutti i Carabinieri vengono infoibati, trucidati dalla folle violenza ordinata dal tiranno Josip Broz Tito, allora presidente della repubblica comunista dell’ormai ex Jugoslavia.

    «La memoria rappresenta un pilastro fondamentale della nostra esistenza che assume un significato ancora più profondo in occasione del Giorno del Ricordo. – ha commentato il sindaco Daniele Saia per l’occasione – Questa giornata, istituita per onorare e commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, ci invita a riflettere su una delle pagine più dolorose della nostra storia, spesso dimenticata o poco conosciuta. Un evento drammatico che ha segnato tante comunità, tra cui anche quella agnonese. Nel 1945, infatti, il nostro concittadino Liberantonio Totaro fu tra coloro che caddero vittima della violenza di quei tragici momenti. – ricorda il primo cittadino – La sua storia, come quella di tanti altri, ci richiama a un dovere morale: quello di coltivare il ricordo non solo come atto commemorativo, ma come strumento di consapevolezza e responsabilità. Ricordare significa non permettere che simili tragedie si ripetano, – chiude Saia – significa trasformare la memoria in un monito contro ogni forma di odio, intolleranza e violenza». Ricordare la tragedia delle foibe è un monito per le giovani generazioni: conoscere la storia significa comprendere il valore della libertà e della convivenza civile, affinché l’odio e l’intolleranza non trovino più spazio nel nostro presente e nel nostro futuro: Ricorrenze come questa servono, ancora a distanza di tanti anni, affinché la conoscenza del passato diventi strumento di riflessione critica e consapevolezza civile nel presente.

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