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  • Guerre interne nel M5S Abruzzo, Sara Marcozzi smentisce: «Nessuna rivalità con Smargiassi»

    Guerre interne nel M5S Abruzzo, Sara Marcozzi smentisce: «Nessuna rivalità con Smargiassi».

    Pubblichiamo, di seguito, il posto della consigliere regionale Sara Marcozzi, in replica ad un post di Lilli Mandara, giornalista e blogger di Maperò, dopo la sospensione e il rinvio delle regionarie in Abruzzo.

     

    Ho imparato negli anni a non rispondere, a non cedere alle provocazioni e a ignorare il pettegolezzo da salone di bellezza del paesello. Ho imparato a tacere per non rilanciare le notizie o semplicemente, molto spesso, ho taciuto perché non valeva neanche la pena rispondere, tanta la pochezza delle argomentazioni altrui. Mi sono morsa la lingua molte volte con la signora Lilli Mandara, giornalista e blogger di Maperò. Ho taciuto perché la lotta nel fango tra donne non è mai stata la mia specialità. Ho taciuto perché non valeva la pena neanche commentare alcuni articoli. Come quelli che ha dedicato al M5S abruzzese quando abbiamo deciso di portare a livelli di decenza e dignità gli stipendi dei collaboratori del gruppo consiliare, evidentemente troppo alti per la sinistra al caviale, troppo equi per i comunisti col Rolex. O come quelli sul referendum costituzionale del 4 dicembre in cui, dei tre mesi da noi dedicati completamente al salvataggio della Costituzione italiana, delle 100 tappe in 60 giorni, del Camper, dei diritti degli italiani e dunque anche dei suoi, le è rimasta impressa nella mente solo la marca della borsa con la quale mi sono recata al seggio a votare. Roba da “Mandara 2000” a cui non valeva la pena dedicare neanche un briciolo di attenzione. Ma l’amicizia è una questione seria. Con gli articoli di ieri e oggi sulla presunta rivalità tra me e Pietro Smargiassi la signora Mandara ha davvero toccato il fondo del barile. Capisco la scarsità di argomenti nei confronti del M5S, capisco la necessità di scrivere di qualcosa che possa permetterle di andare oltre i soliti 4 like, ma l’amicizia è una roba seria e non permetto a nessuno di metterla in discussione. Evidentemente la signora Mandara non sa che io e Pietro Smargiassi siamo legati da una profonda amicizia e stima reciproca. Non conosce i momenti trascorsi con Pietro a lottare per gli abruzzesi, a dannarci per evitare scelte di governo scellerate o a cena con i rispettivi cari. Non sa delle risate, degli scherzi, delle confidenze, dei pianti. Non sa cosa significhi “gioco di squadra”, non sa che se un tuo amico ha un problema quel problema tu lo senti come tuo. Non comprende che quando un amico è in difficoltà lo sei anche tu e combatti al suo fianco per aiutarlo. Chi non comprende questo, non ha amici, ma solo conoscenti. Nessuna rivalità con alcuno. L’unica con il coltello tra i denti è lei stessa. Apprezzo la stampa libera, quella che fa le pulci a tutti allo stesso modo e che critica. Ci fa crescere. Se lo facessero tutti vivremmo in un Paese migliore. Quello che non accetto è quella stampa che mistifica rumors e sensazioni (non si sa di chi) spacciandole per notizie. Non so se gli articoli della signora Mandara siano frutto della sua fervida immaginazione o se si basino su presunte notizie derivanti da non si sa bene quali fonti. Nel primo caso, mi sentirei di consigliare di fantasticare meno. Nel secondo di verificare meglio le fonti altrimenti si rischia di essere usati dai propri informatori più che usarli e si diventa complici, comicamente involontari, di quello che, forse, doveva essere un delitto perfetto. Ovviamente i consigli (non richiesti) valgono nel caso ci si voglia continuare a fregiare del titolo di “giornalista”, se invece si preferisce passare per “Mandara 2000” continui pure su questa strada.

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