«Nessun inciucio, si tratta solo di collaborazione sui singoli argomenti. Iannelli resta all’opposizione, non è passato nel gruppo di maggioranza». Il sindaco Saia rispedisce al mittente le accuse di «solidarizzare con il nemico» e cita episodi già verificatisi in passato, quando era sindaco il compianto ingegnere Michelino Carosella, sempre con il centrosinistra.

«Davvero non ci trovo nulla di strano nel fatto che un consigliere di minoranza possa avere delle deleghe dall’amministrazione in carica. – continua infatti il primo cittadino – E’ già successo in passato, con il sindaco Carosella che assegnò la presidenza di una Commissione alla minoranza, come avviene anche in Parlamento o in altre istituzioni superiori ai Comuni. Sempre Carosella assegnò la gestione del piano regolatore all’opposizione, con un gesto che a mio avviso si colloca nel solco della trasparenza e della collaborazione appunto».

Nulla di nuovo sotto il sole, insomma, questo sostiene Saia che più volte ha dichiarato di ispirarsi, nella gestione della cosa pubblica, agli insegnamenti e all’azione del compianto sindaco Carosella, prematuramente scomparso.

«A chi ci accusa di flirt con l’opposizione e di inciuci, vorrei chiedere: in che altro modo si può collaborare con l’amministrazione in carica se non votando i provvedimenti o magari proponendone di nuovi? – riprende il sindaco Saia – Non c’è bisogno della mia difesa, ma Iannelli, vale la pena ripeterlo, non ha cambiato casacca, è e resta all’opposizione, ma su singole questioni ha votato concordemente alla maggioranza, non certo per partito preso, ma dopo una valutazione nel merito e un suo personale e libero ragionamento.

Io stesso, dai banchi dell’opposizione, ho votato provvedimenti dell’amministrazione guidata da Lorenzo Marcovecchio che ritenevo giusti e condivisibili. Nessuno gridò allo scandalo allora, giustamente. In merito alla eventuale delega a Iannelli, e con questo chiudiamo le polemiche, non abbiamo ancora deciso nulla, lo faremo insieme al diretto interessato e solo se lo stesso lo riterrà opportuno. Ripeto, non c’è nulla di strano o anomalo, normale prassi nelle istituzioni».
Francesco Bottone