L’estratto concentrato di mela annurca riduce mediamente il colesterolo del 25% e le LDL [lipoproteine a bassa densità (Low-Density Lipoprotein)] del 37%, e fa registrare un incremento delle HDL [High-Density Lipoprotein (lipoproteina ad alta densità)] del 45%, grazie all’elevato contenuto di procianidine. Sono questi alcuni dei dati di 60 trial clinici presentati dal Professore Ettore Novellino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, durante il congresso nazionale “La mela annurca campana tra tradizione, innovazione e caratteristiche dei frutti”, organizzato grazie alla sinergia tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Agraria, l’Accademia dei Georgofili Sezione “Sud-Ovest”; il Consorzio di Tutela della Melannurca Campana IGP, l’Assessorato all’agricoltura della Regione Campania, Assessorato Agricoltura, l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Caserta.

All’evento che si è tenuto nella Reggia di Portici, sede del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, hanno partecipato: Alessandra Gentile, presidente dell’Accademia dei Georgofili, sezione “Sud-Ovest”, che ha anche moderato il dibattito, Danilo Ercolini, direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, Emilia Cangiano, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Caserta, Giuseppe Giaccio, presidente del Consorzio di Tutela della Melannurca Campana IGP, Claudio Di Vaio, Paola Adamo, Francesco Aversano, docenti dell’Università Federico II e Accademia dei Georgofili, Ettore Novellino, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Al centro del meeting: le peculiarità agronomiche e le proprietà nutraceutiche della “regina” delle mele campane: la Melannurca Campana IGP.
«Tutto è iniziato da uno studio osservazionale sulle mele e il colesterolo” – ha spiegato Novellino – e abbiamo scoperto che l’annurca, varietà tipica campana, non solo contribuisce ad abbassare il colesterolo, ma molti partecipanti del trial riferivano un miglioramento della salute dei capelli. Studi successivi hanno confermato che l’estratto di mela annurca prolunga la fase anagen del follicolo e stimola la produzione di cheratina e melanina, favorendo rinfoltimento e ripigmentazione. Effetti positivi sono emersi anche in pazienti oncologiche trattate con inibitori delle aromatasi, spesso causa di alopecia: il nutraceutico a base di mela annurca limita la caduta dei capelli, contribuendo a migliorare anche l’aspetto».

La mela annurca campana IGP è un frutto dalla tradizione campana, che ha saputo innovare le tecniche di coltivazioni e di conservazione. Negli ultimi venti anni il Dipartimento di Agraria di Portici dell’Università Federico II ha accompagnato questo cambiamento con un’intensa attività di ricerca.
«Oggi il Dipartimento è impegnato in una nuova attività di ricerca per individuare un portainnesto alternativo e più produttivo – ha spiegato Di Vaio – tollerante alla stanchezza del terreno e più resistente ai patogeni. Tra quelle più importanti a cui si è lavorato recentemente c’è quella che riguarda l’utilizzo di biostimolanti per migliorare la colorazione e la qualità dei frutti sulla pianta. Sono stati usati biostimolanti a base di idrolizzati proteici, microalghe e macroalghe».
È stato inoltre sottolineato che al “Summer Fancy Food” di New York, il più grande evento commerciale negli Stati Uniti per l’industria alimentare e delle bevande, che si è da poco concluso, e dove l’Italia era Partner Country, la mela annurca campana è stata grande protagonista insieme ad altri eccellenti prodotti made in Italy.
«Il Consorzio di Tutela della Melannurca Campana IGP – commenta il Presidente Giaccio – si concentra non solo sul fresco, ma anche su molti trasformati d’eccellenza che riscuotono grande successo anche all’estero. I numeri in crescita che registriamo ogni anno, anche dei nuovi impianti di meleti e non solo di mele (certificati IGP siamo sui 600 ettari), sono la dimostrazione dell’efficacia del lavoro svolto dal Consorzio e della crescente domanda di prodotti di alta qualità e autenticità».