«Un libro serve anche a promuovere un territorio e di fatto lo sta già facendo, perché sono in crescita le presenze di turisti che vengono in Alto Molise e in Alto Vastese per visitare i luoghi di cui si narra nelle pagine dei miei romanzi storici». Così Nicola Mastronardi, giornalista e scrittore di Agnone, che nei giorni scorsi ha presentato il suo romanzo storico per ragazzi “Viteliù – Il viaggio di Marzio” presso l’istituto comprensivo di Castiglione Messer Marino, nell’ambito del “Patto della lettura” e dell’iniziativa nazionale “Libriamoci”.
Capracotta, Schiavi di Abruzzo, ovviamente Pietrabbondante, ma anche tanti altri luoghi del territorio a cavallo tra le vallate del Trigno e del Sente sono entrati, a buona ragione, nelle pagine dei libri di Mastronardi che narrano le gesta del popolo dei Sanniti, i pastori guerrieri che tennero testa al potere di Roma.
«Il romanzo Viteliù e la sua versione per ragazzi, “Il viaggio di Marzio”, non sono altro che un espediente, una scusa diremmo noi in modo colloquiale, per poter raccontare al grande pubblico la storia straordinaria della nascita del nome Italia, dell’embrione della nazione Italia, composta appunto dalle popolazioni che abitarono queste stesse terre dove noi viviamo oggi» ha spiegato l’autore davanti ai docenti e agli alunni delle classi prima e seconda media e quinta elementare di Castiglione Messer Marino.
«Una pagina di storia che nelle scuole e nelle università italiane solitamente non entra. – ha continuato il giornalista agnonese – La prima idea politica di nazione, chiamata appunto Viteliù in lingua osca, la cui traduzione latina è appunto Italia, è nata qui, tra Agnone, Pietrabbondante e Schiavi di Abruzzo. Ragazzi, dobbiamo essere fieri di questo. Su queste montagne dove noi viviamo è nato il progetto dell’Italia, è nata la nazione Italia, grazie a quei popoli, i Sanniti, ai quali la potenza di Roma rese “onore e virtù” nel 69 avanti Cristo».
Una storia vicina territorialmente, ma lontana nel tempo, che torna alla luce grazie alle pagine dei romanzi storici di un agnonese, fiero discendente di quei pastori guerrieri che tennero testa alla potenza di Roma. I suoi volumi, dopo nove anni dal lancio e diverse ristampe, sono stati presentati in tutta Italia e sono stati adottati, come testi scolastici, in oltre settanta istituti tra Abruzzo e Molise. La riscoperta della storia dei Sanniti, fatta attraverso l’espediente del romanzo storico, ha attirato nuovi e crescenti turisti nei luoghi sacri del territorio tra il Sente e il Verrino, venuti alla luce dagli scavi archeologici.
«Quel che manca, – ha aggiunto Nicola Mastronardi in chiusura – è un vero e proprio parco archeologico esteso su tutto il territorio dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, che metta a sistema tutte le straordinarie evidenze storiche e archeologiche di questa zona». Un’idea, che forse è già un progetto, sulla quale le istituzioni dovrebbero lavorare, magari in questa fase favorevole durante la quale si sono rese disponibili le risorse della Snai e del piano nazionale di ripresa e resilienza. Perché la cultura e il turismo ad essa collegato possono davvero rappresentare le nuove “armi” dei discendenti dei Sanniti per rilanciare l’intero territorio.
Francesco Bottone
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