Innovazione culturale e tecnologica per contrastare lo spopolamento delle aree interne, nuovi servizi di welfare per la comunità, valorizzazione delle risorse sostenibili. Questi alcuni dei concetti chiave portati all’attenzione dal sindaco del Comune di Castel del Giudice, Lino Gentile, delegato nazionale dell’Anci alle aree interne, e dalla responsabile dell’Ufficio di Rigenerazione e coordinatrice del progetto Bando Borghi, Rosita Levrieri, nell’ambito della terza edizione di “Missione Italia – 2021/2026 il #PNRR dei Comuni e delle Città” che si è svolto a Roma nei giorni scorsi.
«L’abbandono delle aree interne ha generato spazio, che può diventare un’opportunità, di qui la necessità di un’architettura attenta al territorio. – ha spiegato il sindaco Gentile alla platea nazionale dell’Anci – Vogliamo essere attivi nel processo di sviluppo, perché l’elemento fondamentale del Piano nazionale di ripresa e resilienza è il riequilibrio territoriale» ha sottolineato il primo cittadino, che ha poi preso parte con Rosita Levrieri ad un tavolo tecnico dedicato al monitoraggio dell’avanzamento degli investimenti del Pnrr. Oltre mille presenze, più di settanta relatori sul tavolo della plenaria tra cui quattro ministri della repubblica in presenza, rappresentanti ministeriali delle Unità di missione Pnrr, sindaci di città metropolitane, medie e piccoli comuni, amministratori locali, vertici delle aziende, tavoli di coworking tra amministratori locali, istituzioni e oltre trentamila interazioni sui canali Anci e AnciComunicare.
Questi i numeri che trasmettono l’importanza dell’evento di approfondimento nell’ambito del quale la piccola realtà di Castel del Giudice ha avuto il suo meritato spazio. A Missione Italia 2024 si è tenuto infatti anche il panel dedicato a “Il patrimonio culturale per il rilancio dei Comuni: i progetti del Ministero della Cultura”. A fare il punto dell’Anci è stato Vincenzo Santoro, responsabile dipartimento Cultura e Turismo ANCI, con cui hanno dialogato Lino Gentile, Sindaco di Castel del Giudice, Pietro Piciocchi, Vicesindaco di Genova, Stefano Pisani, Sindaco di Pollica, Angelantonio Orlando, Direttore Generale Unità di Missione per l’Attuazione del PNRR, del Ministero della Cultura. Tra i presenti ai lavori anche il sindaco di Agnone e presidente della Provincia, Daniele Saia, insieme alla delegazione alto molisana del progetto “CdG Centro di Rigenerazione dell’Appennino”.
«Castel del Giudice è un piccolissimo Comune dell’Alto Molise, – ha esordito il sindaco Gentile nel suo intervento – un Comune “polvere”: trecentodieci abitanti. Un Comune che ha la responsabilità di portare avanti in Molise il progetto Borghi, tra i ventuno Comuni in Italia che hanno ora il dovere di implementare modelli di rigenerazione a livello sociale, economico e ambientale e culturale, in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura. Abbiamo degli elementi distintivi, proprio perché la funzione della missione è quella di creare dei modelli che possano essere messi a disposizione degli altri Comuni che versano nelle stesse condizioni del nostro, i piccoli centri delle aree interne a forte rischio spopolamento. Si parte da una rilettura attenta e positiva del territorio, perché siamo sempre abituati a guardare il bicchiere mezzo vuoto. In realtà l’abbandono ci ha liberato spazio che può essere trasformato in opportunità, non solo per i piccoli Comuni, ma per l’intero Paese Italia. Secondo punto è la partecipazione, attraverso il dialogo costante con la comunità locale e un gruppo di antropologi e psicologi di comunità, filosofi ed esperti di progettazione. Terzo elemento importante è l’innovazione, quindi modelli nuovi per soluzioni nuove, guardare al passato per non fare gli stessi errori. Altro punto centrale, la partecipazione pubblico-privata. Utilizzando una norma del Tuel, abbiamo portato avanti un progetto di trasformazione urbana».
Rapidamente verso la chiusura, il sindaco Lino Gentile ha sottolineato i tre assi importanti del progetto finanziato con il Bando Borghi del Pnrr: «Welfare e comunità, con strutture che offrano servizi a persone che hanno bisogno di vivere in una piccola dimensione comunitaria; la valorizzazione delle risorse ambientali attraverso una comunità energetica che punta sia sul fotovoltaico che l’idrogeno; terzo aspetto l’attrattività, cioè creare le condizioni affinché le persone tornino a vivere in un piccolo Comune, per chi vuole aprire una attività o avviare un progetto con una serie di incentivi previsti. Capacità, competenze e relazioni a beneficio non solo del nostro piccolo Comune, ma della filiera e della rete italiana dei piccoli Comuni».
«Avere la possibilità di illustrare e diffondere il modello di competenza che stiamo implementando presso il Comune, e come lo stesso possa diventare un esempio per gli altri piccoli comuni del nostro Paese, riflettere sull’importante tema della rendicontazione e del monitoraggio delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attraverso il sistema Regis con i vari livello di governo – ha aggiunto la responsabile tecnica Rosita Levrieri – ha rappresentato una straordinaria opportunità di avvicinamento del sistema centrale a quello periferico, nonché un momento di particolare importanza per lo sviluppo sostenibile e crescita economica per l’amministrazione ed il territorio di riferimento».