Il freddo anomalo fuori stagione dopo la lunga siccità ha colpito gli alveari riducendo i raccolti di miele in primavera con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 pari anche dell’80% rispetto alla scorsa stagione; un dato nazionale che rispecchia anche quello molisano. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti secondo l’Osservatorio miele in occasione della giornata mondiale delle api che fanno i conti con i danni provocati dall’ondata di maltempo.
“Le piogge insistenti delle ultime settimane, il vento e il crollo delle temperature hanno danneggiato i fiori, facendo crollare le produzioni – spiega Giovanna Cuomo, produttrice apistica molisana di Coldiretti e presidente dell’associazione Agrimercato di Campagna Amica del Molise – Un grosso problema per gli apicoltori è, poi, rappresentato dalla necessità di alimentare le arnie, in quanto le api non avendo prodotto miele si trovano senza nutrimento e dunque rischiano di morire di fame. Un’operazione, questa della loro nutrizione – prosegue la Cuomo – che richiede non solo lavoro aggiuntivo ma spese notevoli che necessariamente si ripercuoteranno sul prezzo finale del prodotto. Tutto ciò senza dimenticare che le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità, considerato che quelle domestiche e quelle selvatiche sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali, sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori”.
Ben 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao. Inoltre, il calo delle produzioni nazionali di miele, determinato dai cambiamenti climatici, ha lasciato spazio alle importazioni dall’estero che nel 2022 sono cresciute del +12% per un quantitativo di oltre 26,5 milioni di chili, provenienti anche da Paesi che non sempre brillano per trasparenza e sicurezza alimentare.
Per sostenere l’apicoltura italiana i giovani della Coldiretti si sono mobilitati da Nord a Sud della Penisola con la campagna “God save the bees – Meno api meno futuro” a sostegno del #mieleitaliano sensibilizzando personaggi della politica, della cultura, dello sport e delle spettacolo. In Molise testimonial dell’azione dei giovani apicoltori di Coldiretti è stata la rettora del Convitto Nazionale “Mario Pagano” di Campobasso, Rossella Gianfagna, alla quale il Delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa e Presidente regionale Coldiretti di Isernia, Mario Di Geronimo, ha simbolicamente donato un vasetto di miele molisano, allo scopo di sensibilizzare la dirigente sulle problematiche che affliggono il settore. Dal canto suo la Gianfagna, da sempre in prima linea nel sostegno all’imprenditoria agricola giovanile e al Made in Italy agroalimentare, ha assicurato il suo impegno per sostenere i produttori di miele anche attraverso l’educazione delle giovani generazioni ad una sana alimentazione.
Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.