AGNONE – Si starà girando nella tomba il povero Libero Serafini, notaio, che abbracciò le idee della Rivoluzione francese e presiedette la municipalità di Agnone quando nacque la Repubblica Partenopea. Al ritorno dei Borboni fu arrestato e impiccato e ora, a distanza di qualche secolo, il suo monumento è stato trasformato addirittura in un albero di Natale. Alla sua memoria la città di Agnone ha dedicato il monumento che troneggia in piazza Vittoria, ma in occasione della Ndocciata e delle festività natalizie la stele innalzata in omaggio al letterato agnonese è stata trasformata in un luccicante albero di Natale. Dai lati della base del monumento sono state appese le luminarie, che salgono fino all’apice della stele dove è collocata una stella. “Questo marmo si pone affinché tanto eroiche virtù segno di indefettibile coerenza morale non cadano in oblìo ma siano sempre fulgida luce per quanti coraggiosamente propugnano libertà, eguaglianza, fraternità” recita la motivazione scolpita sul marmo. E invece le sue “eroiche virtù” sono state utilizzate da base per la realizzazione di albero di Natale di luci. Una decisione, che evidentemente l’amministrazione comunale ha dovuto avallare, che ha sollevato più di qualche polemica in città. «Un monumento alla memoria di un grande uomo di Agnone non può essere vilipeso trasformandolo in un volgare albero natalizio» commenta qualcuno. «Bisogna tenere distinte le due cose, meglio il solito albero da addobbare» aggiungono altri, sia sul web dove è finita la foto, sia in piazza ad Agnone. Per altri invece non c’è nulla di strano, né di offensivo alla memoria del notaio rivoluzionario. Anzi, sostengono, «è una scelta anche ambientalista, perché non è stato necessario tagliare alcun abete». Insomma, pareri contrastanti e qualcuno, in chiusura, aggiunge sarcastico: «Per fortuna che la stessa sorte non è toccata anche al monumento ai caduti».
Francesco Bottone