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  • Ospedale di area disagiata: scompare la Chirurgia, ma il decreto dice tutt’altro

    CAMPOBASSO – Il Presidente Paolo di Laura Frattura e la dottoressa Marinella d’Innocenzo questo pomeriggio hanno presentato il Programma Operativo 2015-2018, che riordina la Sanità del Molise.

    Per quanto concerne l’ospedale di area particolarmente disagiata di Agnone, che sembrerebbe sancito, tecnicamente rimangono alcune perplessità per la non perfetta corrispondenza al Decreto Ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015, Allegato 1, punto 9.2.2 in merito alla presenza delle attività di chirurgia generale ridotta prevista dal decreto, che sono un costitutivo essenziale per l’emergenza/urgenza in presidio di tale tipologia.

    Voglio ricordare i punti precisi del regolamento sugli standard ospedalieri che configurano tale servizio in un ospedale di area particolarmente disagiata: “In tali presidi ospedalieri occorre garantire una attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e di chirurgia generale ridotta… Tali strutture devono essere integrate nella rete ospedaliera di area disagiata e devono essere dotate indicativamente di: …una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di Medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata; la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell’equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco”.

    Ora, nel Programma operativo l’unica indicazione prevista in tabella è di 3 posti in DS, non regolamentando il resto. Ovviamente, non si tratta di  richiedere né reparti autonomi di chirurgia né di posti letto specifici della disciplina, ma unicamente di precisare nel programma operativo in base al regolamento sugli standard ospedalieri la modalità concreta di organizzazione del servizio, che è elemento costituivo della struttura di tale tipologia insieme a Medicina generale e Pronto soccorso. La non previsione dell’attività chirurgica configura un presidio di area disagiata monco non corrispondente allo standard e che non è quello che si crede di aver inquadrato, passibile di osservazione ministeriale.

    Ci auguriamo per il bene di tutti la precisazione e specificazione delle modalità, che prevede la presenza h24 di tale servizio nella struttura per il supporto al Pronto Soccorso e per la possibilità di risoluzione di alcune patologie in loco relative. Un suggerimento pratico sarebbe quello di agganciare tale servizio al DEA di riferimento, che garantisce la turnazione in loco dei chirurghi per la copertura H24 del servizio, esattamente come per il Pronto Soccorso la turnazione è assicurata dal centro spoke di Isernia. Spero che tutti abbiano capito e compreso il problema posto sul tappeto, che non è di secondaria importanza. Talvolta, o per meglio dire sempre, la perfetta corrispondenza alle norme nazionali evita equivoci o letture riduttive di natura andreottiana (a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina) ed è fonte di chiarezza e trasparenza.

     

    DON FRANCESCO MARTINO

    Direttore UPS Trivento

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