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  • Ospedale, l’assessore Di Lucente perentorio: «Del privato qui non ne abbiamo bisogno»

    «La partita non è affatto chiusa, quella è stata solo una proposta da parte dei commissari. Ognuno di noi sta facendo pressione sui vari partiti politici». Dà speranza, il vice presidente della Regione Molise, l’assessore Andrea Di Lucente, intervenuto al teatro nel corso dell’incontro convocato dal collega e avversario politico Andrea Greco.

    Invitato a prendere la parola, l’assessore Regione, che in qualche misura rappresenta, dai banchi della maggioranza, le comunità dell’Alto Molise, si è dichiarato pronto a difendere lo status di ospedale di area particolarmente disagiata, a dispetto di quanto proposto, appunto, dai commissari alla sanità.

    «Per quanto riguarda il “Caracciolo”, – ha spiegato Di Lucente – non c’è neanche un problema di tipo economico, perché il costo di undici milioni di euro è soltanto l’uno e mezzo per cento della spesa sanitaria molisana. Quindi non è una questione di numeri; Roma a quell’uno e mezzo per cento nemmeno ci bada». «Non c’è un disegno», ha precisato l’assessore regionale, forse in replica alle dichiarazioni dello stesso Greco che ha ipotizzato un «piano occulto» per far chiudere il “Caracciolo”.

    «Un disegno lo dobbiamo creare noi, – ha aggiunto il vice presidente Di Lucente – dobbiamo costruire un percorso, ma senza andare a macchia di leopardo, in ordine sparso. Si pensava ad una clinica oculistica, con un noto oculista che si era reso disponibile e fare degli investimenti; ma questo significa avere un privato e noi del privato qui non ne abbiamo bisogno, perché quello che chiede la popolazione principalmente è un pronto soccorso h24, poi se al piano di sopra c’è il reparto di Medicina o di Geriatria, al cittadino poco importa. I cittadini hanno bisogno di servizi: Pronto soccorso, radiologia, ambulatori per consulti. Con il presidente Roberti ci siamo detti, proprio in questi giorni, che faremo di tutto e ci sono state più interlocuzioni con l’Abruzzo per riprendere quei famosi accordi di confine di cui si sente parlare da quindici anni a questa parte. In maggioranza ce lo siamo detti c’è la volontà politica di difendere l’ospedale di Agnone, però, ripeto, il percorso è da fare tutti insieme, trasversalmente. Se invece vogliamo sfruttare il tema sanità per imbastire campagne elettorali a tutti i livelli, penso che si finisce di distruggere ancora di più questo territorio».

    Francesco Bottone

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