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  • Ospedale, Saia smette di fare il “fiancheggiatore” dell’Asrem e annuncia un’inversione di rotta

    Solo gli sciocchi non cambiano mai idea. Recita così un vecchio adagio, che si adatta alla inversione a “u” fatta dal sindaco di Agnone in merito alla delicata questione ospedale “Caracciolo”. Nei giorni scorsi, alla presenza della direttrice amministrativa dell’Asrem, Grazia Matarante, il primo cittadino aveva scelto di continuare nel solco della leale collaborazione, quasi amichevole, con i vertici della sanità molisana e la stessa politica regionale.

    «Già in passato, con l’amministrazione Carosella, si è tentata la strada del ricorso al Tar con esiti negativi» aveva dichiarato in Consiglio comunale il sindaco Saia, respingendo così l’invito a procedere per via legale arrivato dal consigliere regionale Andrea Greco. Una posizione considerata “democristiana” dagli osservatori politici, troppo debole e improduttiva. Alla luce degli ultimi sviluppi in merito alla crisi nera dell’ospedale cittadino il sindaco ci ripensa e annuncia un’inversione di tendenza, un cambio di rotta. Dalla leale collaborazione alla dichiarata volontà di impugnare lo smantellamento del “Caracciolo”. Fino a ieri la situazione in ospedale era considerata sotto controllo, sia pure con le evidenti e innegabili criticità legate alla carenza di personale medico.

    Dopo l’annuncio dell’imminente accorpamento della Medicina, unico reparto ancora funzionante lì in ospedale, con l’omologo comparto del “Veneziale” di Isernia, il sindaco finalmente prende atto che «la situazione della sanità nelle aree interne è sempre più allarmante». «Nel nuovo Piano Strategico Nazionale, infatti, si parla di accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile. – commenta Saia – E i tagli al “Caracciolo” sarebbero il primo passo lungo questo sentiero che porta alla morte del territorio. Una situazione che non possiamo accettare».

    Un cambio di approccio, una vera e propria inversione a “u” quella di Saia, che in chiusura aggiunge: «È chiaro che, se il provvedimento sulla Medicina di Agnone dovesse essere confermato, serviranno azioni più forti di quelle già intraprese in passato. Noi siamo pronti».

    Il dottore Nicola Iorio

    L’idea dell’azienda sanitaria è quella di procedere a questo accorpamento di reparti «al fine di garantire continuità assistenziale ai pazienti afferenti al presidio ospedaliero di Agnone che necessitano di ricovero in ambiente internistico». Già dalle prossime settimane il reparto di Agnone resterà sprovvisto di personale medico, per questo motivo il direttore del Dipartimento Strutturale, Nicola Iorio, propone di «disporre con urgenza il temporaneo accorpamento funzionale della S.C. di Medicina Interna di Agnone alla S.C. di Medicina Interna del P.O. di Isernia, in attesa di ripristino di un congruo organico medico». Temporaneo accorpamento, dunque, di questo si parla, ma si sa che l’eventuale trasferimento sarebbe poi definitivo, proprio perché l’azienda sanitaria ha già dimostrato di non essere in grado di saper ripristinare «un congruo organico medico».

    E senza medici i reparti non si tengono in piedi. Resta una sola cosa da fare: gli ordini di servizio ai medici di altri ospedali per farli lavorare anche nel “Caracciolo” di Agnone. Perché, come ha sottolineato la direttrice Matarante, il “Caracciolo” è inserito a pieno titolo nella rete ospedaliera regionale e i professionisti assunti dall’Asrem devono prestare servizio dove serve, dove li manda l’azienda, non dove vogliono o stanno più comodi.

    Francesco Bottone

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