Domani -16 maggio – compirà 70 anni, ma per padre Giustino Casciano sarà molto più di un semplice compleanno. Rettore della Basilica di Santa Rita a Cascia, figura carismatica dell’Ordine di Sant’Agostino, padre Casciano festeggerà questa ricorrenza con lo spirito sereno e profondo che lo contraddistingue, mentre il suo legame con la terra natìa – Agnone – e con il nuovo pontefice, Leone XIV, rende questo momento ancora più significativo.

Nato sulle sponde del fiume Verrino, tra i silenzi e le pietre d’Appennino, padre Giustino conserva con Agnone un legame profondo, affettivo, mai allentato. Nei periodi di riposo fa ritorno tra le sue radici altomolisane, dove parenti, amici e conoscenti lo attendono sempre con affetto. Non è raro vederlo partecipare alle processioni locali, come quella sul monte Sant’Onofrio, testimoniando una fede viva e condivisa con la sua comunità di origine.

Ma oggi il suo nome circola anche per un’altra ragione, ben più ampia. Padre Giustino è tra le figure ecclesiastiche più vicine a Leone XIV, primo Papa agostiniano della storia della Chiesa cattolica. I due si conoscono da tempo: «Era priore generale dell’Ordine quando Benedetto XVI visitò la tomba di Sant’Agostino a Pavia», ha ricordato Casciano, sottolineando la coincidenza simbolica della sua elezione avvenuta proprio nel giorno in cui gli agostiniani celebrano la Madonna Madre della Grazia.
L’elezione di un Papa proveniente dall’Ordine agostiniano ha suscitato un’ondata di emozione all’interno della famiglia religiosa: «È stata una grande gioia, ma anche una sorpresa», racconta padre Giustino. «Personalmente, nei giorni precedenti avevo maturato un’intuizione, soprattutto nella preghiera: pensavo spesso che potesse essere il cardinale Prevost. Quando poi, l’8 maggio sera, la notizia è diventata realtà, l’emozione è stata incontenibile. Insieme alle autorità di Cascia e ai fedeli, ci siamo riuniti nella Basilica di Santa Rita per recitare il Rosario, e siamo rimasti lì a lungo, condividendo le nostre emozioni. È stata una festa che è continuata nei giorni successivi e che, in fondo, continua ancora oggi. C’è un clima di profonda gratitudine verso Dio».

Il legame personale tra il rettore agnonese e Papa Leone XIV si fonda su anni di collaborazione e rispetto reciproco. «È una persona che conosco bene», spiega padre Giustino. «È stato priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino per dodici anni, dal 2001 al 2013. In quel periodo ho collaborato con lui in diverse occasioni, soprattutto quando mi trovavo a Pavia e le reliquie di Sant’Agostino furono portate a Roma per il centenario della sua nascita. Ricordo anche con emozione la visita di Papa Benedetto XVI alla tomba del nostro santo padre. In tutti quegli anni ho potuto apprezzare la sua serenità, la sua capacità di ascolto, la sua profondità d’animo».
«Ci conosciamo bene. È un uomo sereno, pacifico, capace di comprendere. E soprattutto, è un uomo che cerca la verità, come ci insegna il nostro padre Agostino», continua padre Giustino, riconoscendo in Leone XIV una guida spirituale e pastorale in linea con i valori agostiniani.

La visione del mondo del nuovo pontefice trova eco nelle riflessioni del rettore di Cascia: «Sarà un Papa capace di dialogo, con uno sguardo attento verso la giustizia e la pace. Conosce bene i contesti globali: ha vissuto missioni in America Latina, è stato vescovo e poi responsabile dei vescovi dell’America del Sud. È un uomo che porta sulle spalle l’esperienza dei popoli e nel cuore la fede agostiniana».
Sull’attualità internazionale, padre Casciano non ha dubbi: «Leone XIV metterà in campo ogni iniziativa possibile per difendere i poveri, prevenire i conflitti e promuovere una pace disarmata e disarmante. Lo ha già detto nel suo primo saluto. E io sono convinto che lo farà davvero».
Uomo di preghiera e di azione, padre Giustino ha vissuto la sua missione con integrità, limpidezza e trasparenza. La sua figura rappresenta oggi un ponte prezioso tra le radici altomolisane e la spiritualità universale dell’Ordine agostiniano, tra Agnone e Roma, tra la terra e la Chiesa.
Nel giorno del suo 70° compleanno, Agnone guarda con orgoglio a uno dei suoi figli più illustri. E, chissà, forse anche Leone XIV, da Roma, rivolgerà un pensiero a quel sacerdote mite e profondo che dal cuore dell’Appennino ha saputo farsi guida e fratello nell’anima del mondo.