Partecipazione: sarà questa la parola d’ordine della quarta edizione di Performative, il festival internazionale di performance d’arte, danza, musica e teatro del MAXXI L’Aquila organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Tre giornate, dal 12 al 14 settembre, in cui il capoluogo abruzzese ospiterà oltre 20 appuntamenti di artisti, performer, danzatori, musicisti e professionisti di rilevanza nazionale e internazionale che animeranno il centro storico trasformandolo in un laboratorio a cielo aperto: dalle sale di Palazzo Ardinghelli, sede del Museo, alla Fontana delle 99 Cannelle, dal Parco del Forte Spagnolo alla Sala lignea di Palazzetto dei Nobili, dagli spazi della sede dell’Accademia progettata da Paolo Portoghesi alla Piazza dell’Auditorium del Parco firmato da Renzo Piano.
Anche per questa edizione, collaborano alla curatela Chiara Bertini, Fanny Borel, Anne Palopoli e Donatella Saroli dell’Ufficio curatoriale del MAXXI L’Aquila, ed Elena Bellantoni e Silvano Manganaro docenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
La danza farà la parte del leone con le proposte di Amala Dianor con Wo-Man, Animale di Francesca Foscarini vincitrice del premio (iDANZA&DANZA prize 2018) e, ancora, con progetti che vedranno l’attiva partecipazione di pubblico e visitatori: Melting Pot di Marco Torrice, laboratorio con una sessione di improvvisazione dancing finale, aperta al pubblico che si carica fino a trasformarsi in una festa dall’atmosfera vibrante e spontanea e Le classique c’est chic! di Anna Basti, una lezione di danza classica alla sbarra, aperta a tutti indipendentemente dal proprio livello di preparazione, pensata per superare gli stereotipi connessi alla figura del danzatore e permettere a ciascuno di sperimentare il proprio corpo.
In conclusione della tre giorni, inoltre, un corteo di cittadini percorrerà le vie del centro storico per la performance collettiva, itinerante e sonora, conclusione dei laboratori già in corso aperti a tutta la comunità per il progetto “Terre sonanti Il Mammut” dedicato ad uno dei simboli identitari della città: l’eccezionale esemplare fossile di Mammuthus meridionalis vestinus, vissuto 1.300.000 anni fa, custodito a l’Aquila in un bastione del Forte Spagnolo dal Museo Nazionale d’Abruzzo. Il progetto, ideato e curato da Silvia Di Gregorio, promuove collaborazione e condivisione tra persone, enti, associazioni, artisti, studenti e comunità per affermare la vitalità del patrimonio culturale e le potenzialità che è in grado di esprimere quando se ne rinnova il senso attraverso la partecipazione.
Tra le nuove produzioni, si segnala L’Eternità, performance musicale di Alix Boillot e Collezione impermanente di Lucia Bricco e Myriam Laplante realizzata in collaborazione con Elena Bellantoni e David Zerbib e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila insieme ai colleghi dell’ École Supérieure d’Art Annecy-Alpes. I giovani saranno guidati in un percorso di creazione di azioni, scorci, sogni individuali in un contesto collettivo di cura reciproca. Ad ogni partecipante sarà proposto di dare vita ad una immagine, a una visione utopica: riflettere sul proprio futuro, immaginare uno spazio per sé, generare un cambiamento.
Confermando l’articolazione delle precedenti edizioni, non mancheranno poi talk di approfondimento su temi di grande interesse nel dibattito sul contemporaneo e “conformance”, azioni in cui la conferenza e la performance si fondono come in Profittevoli esempi di vizio e di virtù spettacolo di stand up poetry dello scrittore Tiziano Scarpa che, alla ricerca di un’iniezione di energia morale, si guarda intorno e chiede aiuto a vegetali, animali, oggetti, prima di rivolgere lo sguardo verso gli eroi ed eroine del nostro tempo.
Durante le giornate di Performative sarà possibile visitare la mostra allestita nelle sale del piano nobile di Palazzo Ardinghelli Architetture e città nel Corno d’Africa. Un patrimonio condiviso, a cura del MAXXI Architettura con Andrea Mantovano, una riflessione sul processo di decolonizzazione del patrimonio architettonico in Etiopia, Eritrea e Somalia attraverso lo sguardo contemporaneo di artisti, architetti e studiosi locali e internazionali. La project room del museo ospiterà invece il progetto, Windows to Look Indi Lorenzo Senni promosso da Threes e Fundação de Serralves, tra i vincitori della dodicesima edizione di Italian Council (2023),promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’opera, destinata alla collezione permanente della Fondazione MAXXI, si ispira ai metodi e ai linguaggi di “Dead Mirrors” e “Vandalism”, serie del fotografo americano John Divola, che l’artista ha approfondito in un periodo di residenza a Los Angeles.