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  • Ponte Sente chiuso al traffico da sette anni, tra chiacchiere da osteria e promesse non mantenute

    «Ogni euro speso qui in Molise e in Abruzzo, per la viabilità e le infrastrutture, vale doppio e per questo vi posso assicurare che ci vedremo qui tra un anno, spero anche prima, per riaprirlo al traffico. Diamo una data: l’estate del 2024. Ormai posso dire di aver fatto un master sui ponti, visto che me ne sto occupando in tutta Italia. Due ponti gemelli e bellissimi, quello sullo stretto di Messina e questo sul Sente, che poi si chiama “Longo”, intitolato alla memoria di chi ha perso la vita nella sua realizzazione. Insieme alla figlia di quell’operaio, che è qui presente con me, vi do appuntamento a tra un anno per la sua riapertura. Potete contare su di me, come Molise e Alto Molise, e sulla struttura del mio Ministero».

    Così il vicepremier e Ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, nel pomeriggio del 30 maggio del 2023, all’imbocco del viadotto “Longo”, quello che sorvola il Sente e connette le due sponde abruzzese e molisana. Inutile dire che la data pronosticata dal vice premier come quella della riapertura al traffico del viadotto tra Abruzzo e Molise è stata clamorosamente “bucata“. Di estati, da quel pomeriggio di campagna elettorale, ne sono passate inutilmente due e il ponte “Longo” sul Sente resta inesorabilmente chiuso al traffico. C’è anche da dire che nessuno, tranne i suoi “giannizzeri“, aveva dato credito alle balle elettorali del Ministro.

    I lavori sono iniziati e procedono sia pure lentamente, ma resta da trovare l’ulteriore finanziamento che permetterà ad Anas di realizzare il secondo lotto di interventi. La cifra stimata da Anas per l’adeguamento complessivo di tutta l’infrastruttura è di circa quaranta milioni di euro.

    Intanto, altre chiacchiere da osteria, non si sa più nulla della ormai imminente, secondo Marone, ri-statalizzazione della sp 86 Istonia. Stando alle promesse dell’assessore regionale alle Infrastrutture mancava solo la firma della premier Meloni. Firma che la presidente del Consiglio dei Ministri evidentemente non ha ancora trovato il tempo di apporre.

    «E il tempo passa e fermalo se puoi…» canta il maestro Guccini.

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