• Editoriale
  • Scuola, a quando un convitto per studenti ad Agnone?

    Agnone è un paese che conta 5160 residenti e vanta tre istituti scolastici superiori: il liceo scientifico, l’istituto tecnico industriale e l’istituto alberghiero. In tutto fanno 390 studenti. Non sappiamo se realtà simili alla nostra possono vantarsi di avere tre istituti superiori, certamente siamo a conoscenza che nell’Atene del Sannio, come la definì Francesco D’Ovidio, manca un convitto. Una struttura capace di ospitare studenti provenienti dai centri limitrofi come accadeva negli anni passati con Palazzo Bonanni e San Bernardino. Una casa-albergo, che in considerazione di una viabilità vomitevole e tagli ai trasporti sempre più massicci, aiuterebbe ad incrementare la popolazione scolastica. Immaginabili anche le ricadute in termini occupazionali ed economici. Tuttavia chi titolato a spingere affinché tale progetto possa vedere finalmente la luce, preferisce non agire. O peggio far finta di niente, facendo passare quella che rappresenta una opportunità per il territorio come un grattacapo. Il riferimento per chi non l’avesse capito, è indirizzato all’ amministrazione comunale e dirigenza scolastica, istituzioni insignificanti nel momento in cui sale in cattedra la realizzazione di un convitto per studenti. Insomma, siamo alle solite visto che ad oggi chi di dovere non si capisce come il futuro di Agnone, oltre ai servizi essenziali, va nella direzione del comparto rurale e appunto quello della scuola. Così di fronte ad un lassismo generale o meglio  menefreghismo e se vogliamo una buona dose di ignoranza, non resta che appellarsi, ancora una volta, all’intraprendenza dei privati, che in un recente passato hanno dimostrato di sopperire alle manchevolezze di una classe dirigente sempre più inadeguata. L’Eco è pronto a sposare la battaglia, consapevole di stare dalla parte della ragione. Nel frattempo annotiamo la partenza dei lavori del nuovo polo scolastico di Maiella nella speranza che non diventi l’ennesima incompiuta.

    Maurizio d’Ottavio 

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.