L’esperienza di rigenerazione di Castel del Giudice ha conquistato l’attenzione del pubblico intervenuto, nei giorni scorsi, alla BTO di Firenze in occasione del panel “Mete out of the box. Nuove visioni per rigenerare e rilanciare le aree periferiche”. Ambasciatore delle buone pratiche di rigenerazione delle piccole comunità dell’Appennino alle prese con la progressiva diminuzione dei servizi e quindi con lo spopolamento, è stato il sindaco Lino Gentile.

Il primo cittadino ha illustrato le varie iniziative in atto sul territorio, dove «la marginalità è diventata innovazione», con un excursus sui tre assi strategici del progetto “Castel del Giudice Centro di (ri)generazione dell’Appennino”, vincitore del Bando Borghi Linea A del PNRR: welfare e comunità, sviluppo sostenibile ed economia locale, turismo creativo ed accoglienza. «Un approccio che punta a visioni alternative di futuro che intrecciano innovazione, attrattività, sostenibilità ambientale e partecipazione comunitaria» ha spiegato Lino Gentile.

E nei giorni scorsi la questione delle aree interne, delle zone montane, da tempo posta come una urgenza per il Paese, è stata affrontata, nel suo messaggio nel corso dell’assemblea nazionale dell’Anci, anche dal Presidente Sergio Mattarella. «Tredici milioni di nostri concittadini vivono in luoghi distanti dai maggiori centri urbani e dai grandi nodi infrastrutturali. Sono luoghi in cui è in corso un progressivo spopolamento. – ha sottolineato il Capo dello Stato, al quale solo qualche giorno fa ri è rivolto il sindaco di Agnone, Daniele Saia, contro l’ipotesi di declassamento dell’ospedale “Caracciolo” – Il loro patrimonio ambientale, culturale, sociale, economico, è irrinunciabile per l’Italia. I Comuni, i piccoli Comuni, sono l’anticorpo dell’abbandono e vanno posti nelle condizioni di essere un motore di vitalità e di ripartenza».

Cruciale il passaggio sulla necessità di mantenere attivi i servizi di prossimità a prescindere dai numeri: «Le nuove tecnologie vengono in soccorso, ma a nulla possono servire senza invertire una tendenza che affida, da lungo tempo, l’esistenza di servizi a livelli minimi di popolazione, quando è, invece, l’esistenza di servizi sanitari, finanziari, di istruzione, di trasporto pubblico – penso alle linee ferroviarie minori che subiscono sospensioni e soppressioni – quella che consente di assicurare la permanenza degli abitanti».

«L’esistenza di questi servizi si pone prima dei numeri, – ha rimarcato Mattarella – prima del numero degli abitanti perché ne costituisce una garanzia e, laddove viene meno, rappresenta una causa del suo declino. Tenendo anche conto che l’abbandono dei territori comporta alti costi per l’economia nazionale. L’agenda del controesodo a sostegno dei sistemi locali va quindi sostenuta e implementata. Mi auguro che il confronto con il Governo – assicurato dalla Presidente del Consiglio – sulle risorse a disposizione dei Comuni, sui fondi da destinare a interventi prioritari, sul peso che tuttora esercitano sui bilanci i tagli degli anni precedenti alla spesa corrente, prosegua con spirito costruttivo e con intento di corresponsabilità».
Francesco Bottone