Tintilia e caciocavalli, il Molise promosso con lo street food.
Successo di pubblico per l’evento “Sapere e sapori” che ha celebrato i prodotti e i territori autentici del Molise.
Cibo e territorio, sapere e sapori fusi insieme per fare promozione turistica, enogastronomia, per proporre e “vendere” un intero territorio partendo dai piaceri della tavola e dalle nuove tendenze del modo del food.
Successo di pubblico per la manifestazione “SAPERE SAPORI – PRODOTTI E TERRITORI AUTENTICI DEL MOLISE” che è andata in scena, nei giorni scorsi, a Isernia.
Un sapiente mix tra una mostra mercato, una fiera, una sagra e una spettacolare vetrina osservata e gustata da migliaia di “enogastronauti” sia del Molise che delle regioni vicine. In linea con gli ultimi trend del settore gastronomico, manifestazioni di questo tipo rappresentano per gli addetti ai lavori, delle valide opportunità per poter rilanciare nuove idee di ristorazione partendo dai prodotti locali.
Dietro ogni specialità culinaria che arriva sulla tavola c’è una storia, ci sono delle mani che la hanno prodotta, c’è una terra dalla quale proviene e che la ha nutrita e fatta nascere. E questo indissolubile filo è stato celebrato in Piazza Andrea d’Isernia.
Particolare interesse hanno destato il “Corso di degustazione sugli oli extravergine del Molise”, guidato da Vitor Fratini, capo Panel Unioncamere Molise e sommelier Ais, e il “Corso di degustazione del vino” dove la parte di protagonista è stata ovviamente per la Tintilia molisana.
Ma non solo vino, anche bionde e more… da bere. In tanti, infatti, si sono concessi un bel boccale di birra artigianale. Il Molise è anche terra di mastri birraia, piccole produzioni di nicchia, per esperti ed intenditori.
E il tour del gusto è stato davvero ricco, spaziando dalle lumache di “Le Ciammaruche Allevamento Lumache” di Miranda, ai fiori di zucca fritti sul posto e serviti nel “cuoppo”, accompagnati dai vini e spumanti della cantina Campi Valerio di Monteroduni, dal Principe delle Baccanti di Baranello o dell’Azienda Agricola L’Arco Antico di Pozzilli.
Un omaggio al vicino Abruzzo è arrivato grazie agli arrosticini della Macelleria Ciarmela di Oratino, preparati con carne locale, animali allevati sul posto, a km zero. E poi ancora le minestre calde di Molise Goloso da Montagano o le delicate zuppe biologiche di Radici nella Terra, preparate per l’occasione in collaborazione con Zolla Ristorante.
E ovviamente non sono mancati i prodotti dell’arte casearia. L’azienda Tasillo di Frosolone, con le sue scamorze arrosto, l’Azienda agricola Di Iulio, da Sant’Elia a Pianisi, con il caciocavallo impiccato sulla brace, una goduria per la vista e per il palato. E salendo ancora i formaggi dell’Altissimo Molise, prodotti e stagionati a Capracotta dalla famiglia Trotta… un’esplosione di gusto, sapori schietti e decisi della tradizione montana.
Ruscitto da Petrella Tifernina ha presentato ai “gastronauti” gli insaccati sopraffini prodotti dai suoi maiali neri casertani, fatti anche a porchetta.
Da Venafro il forno Le Spighe D’Oro ha sfornato migliaia di pizze fritte e calzoni ripieni, come anche il panificio Petrella Laurino e il Molino Cofelice da Matrice.
Il forno Fresco Italiano – Focaccia di Miranda è rimasto ancorato alla tradizione con il celebre panonte di Miranda, seguito da pallotte cacio e ova al sugo e focaccia con la mortadella. I ragazzi de La Scorpella hanno invece promosso il fagiolo di Acquaviva.
Un succulento tour enogastronomico che ha dimostrato, ancora una volta, come la qualità dei prodotti locali, specifici, tipici di un territorio, può essere lo strumento giusto per rilanciare ed espandere la propria attività nel campo del food.