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  • Truffa ai danni di una anziana signora del Vastese, la Polizia denuncia due campani

    Gli agenti della Polizia di Stato di Vasto, al termine di un’accurata attività di indagine, hanno identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria due uomini campani resisi responsabili del reato di truffa ai danni di una anziana signora, riuscendo a recuperare la somma di 24.000 euro trafugata con artifici e raggiri dai due malfattori attraverso la cosiddetta tecnica dello “Smishing”.

    Il figlio della vittima, alcuni mesi fa, sporgeva denuncia presso il Commissariato di P.S. di Vasto lamentando che ignoti truffatori avevano prelevato indebitamente dal proprio conto corrente, cointestato con l’anziana madre, la cifra di 24.000 euro, corrispondente a tutti i risparmi di una vita messi da parte con tanti sacrifici da parte di entrambi.

    In particolare, l’attività investigativa posta in essere dal personale dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato, evidenziava che il malcapitato era risultato vittima della tecnica truffaldina consistente nell’inoltrare alla vittima alcuni messaggi SMS, apparentemente provenienti dalla banca di riferimento, in cui si avvisa l’utente che qualcuno sta tentando di effettuare pagamenti di consistente valore tramite il proprio conto corrente. A questo punto la vittima, spaventata dall’avviso fraudolento, nella falsa convinzione di essere in contatto con il proprio istituto bancario, viene indotto a cliccare su alcuni link e ad inserire le credenziali di accesso dell’account della propria banca al fine di bloccare i presunti tentativi di pagamento, cosa che consente ai truffatori di acquisire i dati di accesso e operare indisturbati sul conto.

    In questi casi, il contenuto delle comunicazioni è artatamente costruito per sembrare legittimamente proveniente dalle banche: indirizzi e-mail, numeri telefonici, o mittenti appaiono assolutamente simili, se non identici, a quelli del reale istituto di credito, al fine di risultare credibili agli occhi del malcapitato. L’attività d’indagine ha accertato che la truffa era stata messa in atto, attraverso complesse operazioni informatiche, per sanare alcune posizioni debitorie dei truffatori ancora pendenti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

    La sinergia operativa con l’Istituto di Credito coinvolto e con l’Agenzia delle Entrate Riscossione di Roma consentiva agli agenti del Commissariato di smascherare l’operazione truffaldina posta in essere dai malviventi e permetteva il recupero e la restituzione della somma ai legittimi proprietari che hanno espresso profondi sentimenti di gratitudine nei confronti degli agenti della Polizia di Stato.

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