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  • Vertenza ospedale, Paoletti: «Nemmeno una parola sul centro reumatologico, l’unico reparto che attira pazienti»

    «C’era un documento, già sottoscritto da tutti i sindaci dell’Alto Vastese e della stesso Saia, sottoposto anche all’attenzione del commissario Giustini, proprio sul riconoscimento del “Caracciolo” come ospedale di area disagiata. Che fine ha fatto quel documento? Mi pare che fosse molto più articolato di questo striminzito che oggi ci viene proposto dall’assessore Di Nucci».

    E’ iniziato così l’intervento del consigliere di opposizione, Franco Paoletti, che ha preso la parola a margine della discussione sul documento proposto dal vicesindaco Di Nucci.

    «Con questo nuovo documento ci stiamo facendo degli autogol. – ha continuato Paoletti, che è medico proprio al “Caracciolo” – Il Covid prima o poi finirà e cosa resterà del nostro ospedale? Certamente bisogna pensare all’emergenza Covid, ma un po’ di benedetta programmazione la vogliamo fare oppure no? La Regione Molise ha istituito un centro di riferimento ad Agnone di livello regionale e non trovo due righe su questo nuovo documento. Eppure è un centro regionale, quello Reumatologico, che ha il 50 per cento di mobilità attiva, cioè vengono pazienti da Lazio, Campania e Abruzzo. Dove sta nel vostro documento? Non è affatto citato. Che volete fare, lo volete chiudere? Quando ci sono tematiche sanitarie chiamatemi, sono a disposizione, se ho una mezza idea ve la dico volentieri. Posso portare il mio contributo da medico alle scelte che resteranno appannaggio della maggioranza. Ci sono tuttavia delle urgenze: sindaco, non si può tenere un ospedale senza un primario. Non è accettabile questo.

    Il management non si è accorto che non c’è la Tac, che non ci sono i medici? Se poi la volontà della Regione è di chiudere l’ospedale di Agnone ce lo devono sottoscrivere, nero su bianco e qualcuno si deve assumere la responsabilità politica di questa decisione». «E’ una proposta della diocesi che abbiamo recepito, non lo abbiamo scritto noi, anzi abbiamo apportato anche delle integrazioni. – la risposta del sindaco Saia, che poi ha aggiunto – Vi ricordo che state parlando con chi è riuscito ad ottenere il riconoscimento di ospedale di area disagiata. Se questo documento non vi piace, fate un altro e portatelo all’attenzione del Consiglio».

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