Alcuni dati del Piano di assestamento del Cinghiale 2019 dell’ATC Chietino-Lancianese, diffusi in un nostro recente articolo, hanno scatenato una levata di scudi da parte del presidente e del vicepresidente dell’Associazione Libera Caccia Abruzzo, Antonio Campitelli e Massimo Spedicato, in difesa della caccia in braccata, che tra l’altro nessuno si è sognato di contestare. In merito alla questione, che sta animando il mondo venatorio abruzzese, l’ATC Chietino – Lancianese ha ritenuto doveroso fornire alcuni chiarimenti in replica. Nel tentativo di fare chiarezza abbiamo voluto ascoltare il presidente dell’Atc, Giannicola Di Carlo, e il tecnico faunistico Giovanni Giuliani ponendo loro le seguenti domande.
Presidente Di Carlo, in merito al Piano di assestamento del cinghiale 2019 dell’ATC Chietino – Lancianese Campitelli e Spedicato scrivono di “numeri decontestualizzati e interpretazioni sbagliate” facendo riferimento a una demonizzazione della caccia in braccata. Ma è davvero così?
«Ho buone ragioni di pensare che i nostri due interlocutori, senza avere letto il nostro Piano di assestamento, abbiano reagito piuttosto impulsivamente ad alcuni contenuti da lei enucleati in modo provocatorio e giornalisticamente legittimo, nel suo recente articolo sull’Eco dell’Alto Molise Vastese. Da parte mia, di tutto l’ATC Chietino – Lancianese, così come nei contenuti del Piano di assestamento, non esiste la minima traccia di demonizzazioni della caccia in braccata. Al contrario, alla caccia al cinghiale in braccata abbiamo sempre riconosciuto sia il forte ruolo sociale sia l’effettiva capacità di massimizzare i prelievi in un breve periodo temporale. I numeri del piano di assestamento, in quanto tali, non possono essere oggetto di alcuna forma di interpretazione personale, ma vanno integralmente letti così come riportati in origine. Nel caso specifico della caccia di selezione e di quella in braccata, questi ci dicono chiaramente che la caccia di selezione nel 2019 nell’ATC Chietino – Lancianese ha avuto performance di rendimento maggiori della caccia in braccata e che l’insieme dei prelievi del cinghiale realizzati in caccia di selezione e in attività di controllo ha superato quelli realizzati nella caccia in braccata nella stagione venatoria 2018-2019».
Dottor Giuliani, il vicepresidente ANLC Abruzzo, Massimo Spedicato, afferma che i numeri del Piano di assestamento del Cinghiale 2019 dell’ATC Chietino – Lancianese sono frutto di un’elaborazione sbagliata e ne propone una diversa frutto, a suo dire, di “un’analisi attenta”.
«L’efficienza di una forma di prelievo si valuta misurandone lo “sforzo di caccia”. Il calcolo di questo utile parametro si ottiene applicando una formula: moltiplicando il numero totale delle giornate di caccia effettivamente realizzate (A) per il numero dei cacciatori attivi in ogni uscita-giornata di caccia (B). Il prodotto che ne deriva, infine, deve essere diviso sul numero totale dei cinghiali abbattuti (C). Va precisato che in una forma di caccia individuale come la caccia di selezione il valore di B è sempre pari a uno, poiché il numero dei cacciatori attivi per uscita di caccia corrisponde esattamente al totale delle uscite di caccia realizzate. Al contrario, nella caccia collettiva come quella in braccata, il valore di B è dato dal numero medio dei cacciatori presenti sul totale delle braccate realizzate. Al netto di questa doverosa precisazione aritmetica è chiaro che i calcoli proposti maldestramente da Spedicato sono sbagliati e la sua analisi è tutt’altro che attenta. Infatti, il vicepresidente dell’ANLC Abruzzo tace inspiegabilmente sui risultati di prelievo della stagione venatoria 2018-2019 ottenuti dalla squadra di caccia al cinghiale in braccata a cui lui stesso è iscritto nell’ATC Chietino – Lancianese. Questi dati, inseriti nel Piano di assestamento, evidenziano come la squadra di Spedicato denominata “I Lupi” abbia prelevato 56 cinghiali in caccia di selezione e solo 25 in braccata. Sulla base del calcolo delle uscite di caccia realizzate e dei cacciatori partecipanti e applicando la formula matematica descritta in precedenza otteniamo uno sforzo di caccia pari a 3,75 per la caccia di selezione e pari a 15,4 per la caccia in braccata. In sintesi, nella squadra di caccia al cinghiale in cui milita Spedicato la selezione ha un’efficienza ben 4,10 volte maggiore della caccia in braccata. Questo parametro, anche se calcolato per una squadra come quella presa ad esempio – che ha un rendimento nella caccia in braccata molto scarso – non rappresenta un’eccezione, ma può essere considerato rappresentativo dei valori medi di efficienza tra caccia di selezione e caccia in braccata su tutto il territorio dell’ATC Chietino – Lancianese nella stagione venatoria 2018-2019. Tutto questo senza considerare i prelievi realizzati in attività di controllo ai sensi dell’art. 19 della Legge 157/92».
Chiacchiere contro dati scientifici, la formula dello “sforzo di caccia” conferma: selezione più efficiente della braccata
Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.