Trasformare un’emergenza in un’opportunità di reddito per imprenditori agricoli e cittadini: può essere letta in questi termini l’Azione prevista dal Piano di Sviluppo Locale del GAL Alto Molise mirata alla commercializzazione della carne di cinghiale. Una specie questa che, come denunciato incessantemente da Coldiretti Molise, abbonda in ogni angolo della regione Molise tanto da essere in cima alla lista dei “nemici” di agricoltori, automobilisti e non solo.
L’iniziativa del Gal, illustrata alcuni giorni fa nel corso di un incontro pubblico a Pietrabbondante, trova così l’approvazione anche di Coldiretti che vede nella nascita di una filiera della carne di cinghiale un doppio beneficio: ridurre il numero, ormai fuori controllo, dei cinghiali sul territorio e creare nuove opportunità di reddito anche per gli imprenditori agricoli.
«Si potrebbe quasi parlare di “risarcimento” per le centinaia di aziende agricole e zootecniche che da anni subiscono i gravissimi danni causati da branchi sempre più numerosi di cinghiali che devastano campi e aggrediscono gli imprenditori a lavoro, senza dimenticare i sempre più frequenti e gravi incidenti stradali che questi animali causano agli automobilisti in transito su tutte le strade della regione» commentano dall’associazione di categoria.
«Se infatti – sostiene Aniello Ascolese, direttore di Coldiretti Molise – come abbiamo da tempo chiesto alla Regione, si consentisse agli agricoltori, muniti di regolare licenza di caccia, di sparare ai cinghiali sul proprio fondo durante tutto l’anno, questi avrebbero la possibilità di “compensare”, seppur in minima parte, i danni subiti negli anni da questi ungulati. Il tutto – conclude Ascolese – a vantaggio anche dei consumatori perché il cinghiale abbattuto, prima di essere commercializzato verrebbe controllato dal servizio veterinario competente al fine di garantire la sicurezza alimentare, condizione, questa, indispensabile al suo consumo».