L’individuazione di una serie di interventi normativi ha caratterizzato il tavolo di lavoro ‘Verso la Conferenza sull’informazione’ – che si dovrebbe tenere tra la fine di gennaio e febbraio – organizzato dalla Presidenza del Consiglio regionale per affrontare la crisi dell’editoria in Abruzzo con i vertici nazionali e regionali degli organismi di categoria dei giornalisti, Ordine dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Secondo il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, “se non si pone rimedio la crisi del settore può perdurare con il rischio che, come è successo per il settore infrastrutturale, l’Abruzzo possa rimanere indietro, rischiando l’isolamento: per questo è importante il nuovo metodo di lavoro, che passa da un confronto serio per individuare le possibili situazioni alle problematiche del settore dell’informazione in Abruzzo”.
Parlando del recepimento della legge n.150 del 2000 sugli uffici stampa negli enti pubblici è emersa la sinergia tra la Regione e l’Anci – presente il presidente regionale Luciano Lapenna – per costruire un gruppo di lavoro per una legge quadro che ponga al centro l’informazione nei Comuni, favorendo anche l’Unione di Comuni. In tal senso va l’idea delle borse di lavoro, come ha spiegato il direttore del Consiglio regionale, Paolo Costanzi: una proposta che prevede l’introduzione di contributi triennali a Comuni o Unioni di Comuni, che decidano di istituire al loro interno un ufficio stampa, delegando l’individuazione del giornalista da inserire al sindacato di categoria, che potrà dare la precedenza ai disoccupati che non godano di nessun ammortizzatore sociale. Per il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti, Stefano Pallotta, “si potrebbe elaborare una proposta di legge organica che vada a intervenire su diversi aspetti: dall’utilizzo dei fondi strutturali per finanziare nuovi progetti, al sostegno dell’editoria on line, tutelando quei media che rispettano le regole deontologiche e occupazionali”. “Cerchiamo di fermare la ritirata e ripartiamo al contrattacco – ha aggiunto il segretario del Sindacato Giornalisti Abruzzesi, Franco Farias – perché qui non stiamo parlando solo di salvaguardia dell’occupazione giornalistica, ma anche del rischio che il nostro territorio e le nostre realtà possano essere non più rappresentate. Un plauso alla Regione da cui ci è arrivato un conforto che non ci aspettavamo”. Secondo il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, “quando si passa con la ruspa sulla storia di un quotidiano come ‘Il Tempo’, significa che in Abruzzo c’è un problema di democrazia. Se un magistrato assegna 494 mila euro a titolo di equo compenso a un collaboratore per undici anni di lavoro siamo in presenza di una realtà di sfruttamento che non può lasciare insensibili le istituzioni democratiche”.