“La Natività ai tempi del Covid”. Torna il giorno della Vigilia di Natale il Presepe vivente più longevo del Molise. In questa edizione, la 61esima, il tema degli organizzatori, il Cenacolo Culturale francescano “Camillo Carlomagno”, tratta la pandemia vista come punizione di Dio verso gli uomini invitati a correggere il modo di vivere. Nel corso degli anni la Natività agnonese, il cui ideatore è stato padre Cipriano De Meo (vice postulatore della beatificazione di padre Matteo d’Agnone) scomparso ad inizio dicembre, ha assunto un ruolo sempre più rilevante in considerazione dei contenuti trattati.
“Si tratta di una rappresentazione unica nel suo genere perché al racconto dell’evento storico-cristiano abbiamo sempre congiunto fatti attuali di forte impatto sociale. Ricordo ad esempio come in passato ci siamo occupati di femminicidio, terremotati, malati di Aids, migranti, alluvionati e altri temi i quali hanno attirato l’attenzione dei media nazionali” spiega lo storico sceneggiatore Giorgio Marcovecchio.
L’edizione di quest’anno si caratterizzerà per le testimonianze di chi vissuto sulla propria pelle il dramma della pandemia. Attori del luogo riporteranno le voci che hanno commosso l’intero Paese, ovvero quello di un’infermiera (Vittoria Pasotti dell’ospedale Riuniti di Brescia), un medico (dottoressa Daniela Morabito dell’Asl di Verbania), una insegnante (Ida Di Ianni), un operatore culturale (Paride Acacia) e in particolare di chi ha perso un familiare.
Testimonianze “crude” che riportano il momento di grave difficoltà affrontato dal Paese che ha dovuto fare i conti con migliaia di morti e immagini scioccanti impresse nella mente di tutti. Di queste due sarà impossibile dimenticare: le bare di Bergamo sui camion militari e la notte della vergogna di Agnone con il trasferimento degli anziani da una casa di riposo all’ospedale di Venafro.
Ma poi in piazza Unità d’Italia tornerà la Luce con il momento più toccante che vedrà la nascita di Gesù Bambino, il Salvatore del mondo partorito in un’umile stalla. La sua figura sarà rappresentata da un neonato, Francesco Tobia Petta, nato proprio durante il periodo di pandemia.
La 61esima edizione della Natività del Cenacolo si svolgerà in piazza Unità d’Italia in collaborazione con Regione Molise, Comune di Agnone, Pro loco, Protezione Civile, l’Associazione ‘Amici Teatro Italo Argentino’, Fonderia Marinelli, Antenore Energia.
Lo sforzo di noi organizzatori – affermano dal Cenacolo – va nella direzione di assicurare tutti i parametri di sicurezza dettati dalle ultime disposizioni governative per iniziative del genere. A riguardo attivato un filo diretto con Questura e Prefettura di Isernia affinché da avere l’approvazione definitiva per lo svolgimento di un evento che contraddistinguerà la Vigilia di Natale di Agnone a partire dalle 17,30.
La 61esima edizione del Presepe Vivente di Agnone sarà trasmessa in diretta dall’emittente televisiva TLT Molise alla quale va il ringraziamento da parte del Cenacolo Culturale.
Tutti i protagonisti e interpreti: Primo profeta (Gianfranco Masciotra), secondo profeta (Domenico Di Rienzo), lettore notiziario (Riccardo Longo), lettore pandemia (Umberto Di Ciocco), famigliare mamma e figlia (Paola Del coiro, Luisa Zaccardi), infermiera (Angela Marcovecchio), operatore dello spettacolo (William Delli Quadri), insegnante (Gabriele La Gamba), medico (Edmondo Amicarelli), Gesù (Francesco Di Nucci), Maria (Giada Pannunzio), Giuseppe (Francesco Spadanuda), angelo Gabriele (Linda Cerimele), cronista (Giovanni Carlomagno), angelo nascita (Sophia Marinelli), Bambino Gesù (Francesco Tobia Petta), magi (Pino Verdile, Luigi Di Niro, Walter Russo).
Regia: Saverio La Gamba. Direttore artistico: Giuseppe De Martino. Scenografia: Paola Patriarca. Realizzazione scene: Mario Mastronardi, Felice Del Papa, Remo Orlando. Luci: Gennaro Bonanese, Michele Vitale. Padre spirituale: don Onofrio Di Lazzaro. Costumi: Marzia Orlando, Giovanna Appugliese, Anna Ruzzo. Trucco: Sonia Iacovone, Cristian Greco. Mixage e registrazione: Studio Roberto Carlomagno a cura di Oreste Palmiero. Riprese video: Mario Mastronardi e Giuseppe Viscione.