Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Lanciano, unitamente a personale del locale Distaccamento della Polizia Provinciale di Chieti, hanno deferito all’Autorità giudiziaria competente un residente che, nel corso dell’attività venatoria al colombaccio utilizzava, come richiami, animali vivi che, legati ad un’asta telescopica, venivano costretti ad innalzarsi forzatamente e ripetutamente causando loro stress e sofferenze contrastanti con condizioni etologiche e vitali accettabili.
All’indagato è stato contestato il reato previsto dall’art.727 C.P. che prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 €.
Sebbene la Legge 157/92 sulla caccia preveda che alcune specie di uccelli cacciabili possano fungere da richiami a condizione che provengano da allevamenti, troppo spesso in realtà, gli animali utilizzati sono frutto di catture illegali e vengono detenuti in condizioni di vita incompatibili con la loro natura.
Gli uccelli utilizzati come richiamo sono stati conferiti al Centro Recupero Rapaci e Selvatici gestito dal Reparto CC Biodiversità di Pescara.
Contestualmente, all’indagato è stata elevata una sanzione amministrativa per aver abbattuto un numero di capi superiore al prelievo giornaliero consentito.