Le sale operatorie dell’ospedale ‘Caracciolo’ restano, per il momento, chiuse. Nonostante l’annuncio da parte della Regione e il provvedimento dell’Asrem, datato inizio gennaio, pronto a rendere operativa la chirurgia ambulatoriale complessa nell’ospedale altomolisano, ad oggi nulla è avvenuto. Sul tema, ieri, è intervenuto il governatore Donato Toma che durante i lavori del Consiglio regionale ha risposto all’interrogazione presentata nel mese di ottobre dal M5S. “Premesso che sull’argomento il consigliere Greco mi ha stalkerizzato – ha esordito il presidente della Regione – ho chiesto conto all’Asrem a che punto sia arrivata la vicenda. Ebbene, dopo un sopralluogo da parte dei responsabili dell’Azienda sanitaria, la risposta è stata quella che le sale operatorie di Agnone necessitano di adeguate tecnologie. Un problema che sopperiremo con fondi destinati dal Governo centrale al Molise per l’edilizia sanitaria. Si tratta di somme ingenti – ha aggiunto Toma – che investiremo senz’altro anche sul Caracciolo”.
Ed ancora sulla possibilità di far rientrare in servizio l’ex primario Nicola Javicoli, il quale si è detto disponibile a farlo gratuitamente, Toma ha manifestato pensanti dubbi. “Purtroppo malgrado la professionalità e l’esperienza del professor Javicoli riconosciuta da tutti, non credo sia possibile per un fatto di norme giuridiche che vietano ai medici pensionati di tornare in servizio. Una circostanza bypassata per i medici vaccinatori, ma in quel caso si è trattato di una emergenza. Sul caso Javicoli il primo ad essere dispiaciuto sono io, ma se ci sono delle regole vanno seguite altrimenti si può incorrere in situazioni spiacevoli che non possiamo permetterci. Detto questo confido molto nella volontà e bravura di due giovani chirurghi che già lavorano in quella struttura e hanno dato piena disponibilità ad attivare la chirurgia ambulatoriale complessa”.
Sui ritardi e la mancata attivazione delle sale operatorie, Andrea Greco ha parlato di un boicottaggio da parte di qualche dirigente ospedaliero che reputa l’assenza di ‘percorsi puliti’ un vincolo al ripristino delle moderne sale. “Sono pronto a girare tutti gli ospedali del Molise e capire dove in realtà esistono questi ‘percorsi puliti’. Questa presa di posizione, o se vogliamo imposizione, ha il sapore di una mera scusa per non far ripartire un servizio fondamentale non solo per l’ospedale dell’alto Molise ma per l’intera provincia di Isernia e i centri del vicino Abruzzo. Mi auguro – ha concluso Greco – che l’ennesima promessa fatta in aula da Toma possa trovare nel più breve tempo possibile una risoluzione concreta al fine di rilanciare un’offerta sanitaria depauperata negli ultimi venti anni a discapito dei cittadini delle aree interne”.