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  • Riaprire il ponte Sente ai mezzi di soccorso: i sindaci approvano, ma di fatto è già successo

    Riaprire al traffico, limitatamente ai soli mezzi di soccorso, il viadotto sul Sente che collega l’Alto Molise e l’Alto Vastese. I sindaci di zona pronti a formalizzare la richiesta. Proposta di buonsenso che è tornata prepotentemente di attualità dopo i recenti fatti di cronaca che hanno visti impegnati i Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone in un intervento in agro di Schiavi di Abruzzo, al di là del confine dunque, per un incendio in abitazione a causa del quale ha perso la vita un’anziana.

    Anche con il ponte “Longo” aperto e transitabile probabilmente i Vigili del fuoco non sarebbero giunti in tempo per salvare la donna, tuttavia l’episodio ha rilanciato il tema della perdurante chiusura del viadotto, una situazione di stallo che va avanti ormai da quasi quattro anni e che crea intoppi, rallentandola pericolosamente, anche alla macchina dei soccorsi appunto.

    Perché se è vero che i territori al di là del ponte di Belmonte del Sannio, quelli dell’Alto Vastese, dispongono di un distretto sanitario a Castiglione Messer Marino, dotato di servizio 118 medicalizzato per le emergenze urgenze di tipo sanitario, e che comunque in caso di necessità l’ambulanza trasporta il paziente abruzzese a Vasto o ad Atessa e non certo al “Caracciolo” di Agnone, è altrettanto vero che tutta quella porzione del basso Chietino potrebbe essere raggiunta in un quarto d’ora dai mezzi di soccorso del distaccamento dei Vigili del fuoco di Agnone. La competenza territoriale, in realtà, sarebbe dei Vigili del fuoco di Vasto o di Casoli o del distaccamento dei volontari di Gissi, ma in tutti i casi i tempi di percorrenza per raggiungere un qualsiasi centro dell’Alto Vastese sono maggiori rispetto a quelli impiegati da una squadra in partenza da Agnone. E il soccorso tecnico urgente assicurato dai Vigili del fuoco, per definizione deve essere tempestivo, perché si tratta appunto di salvare vite umane.

    Spesso, infatti, gli uomini in divisa di Agnone sono dirottati nell’Alto Vastese per le emergenze dalla centrale operativa di Isernia. Ed ecco allora la richiesta di riaprire il viadotto sul Sente almeno ai mezzi di soccorso, Vigili del fuoco in testa, ma anche a Carabinieri e Polizia stradale. Una proposta che piace anche ai sindaci di zona che si sono già dichiarati disponibili a formalizzarla nelle sedi opportune.

    I sindaci Anita Di Primio e Felice Magnacca sul ponte Sente durante l’incendio della scorsa estate

    Così il sindaco di Castiglione Messer Marino, ad esempio, Felice Magnacca, il quale è pronto a sottoscrivere la richiesta, ma «insieme agli altri amministratori locali di zona, per avere più peso e considerazione» dichiara alla nostra redazione. Dello stesso parere la sindaca di Belmonte del Sannio, Anita Di Primio, che la scorsa estate ha assistito da testimone oculare, proprio insieme al collega sindaco Magnacca, alla riapertura del ponte sul Sente e al suo utilizzo da parte dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco e anche della Protezione civile. Il motivo fu la necessità di intervenire sul grosso incendio ai piedi del viadotto che tenne impegnate diverse squadre di Vigili del fuoco non solo da Agnone, ma anche da Chieti e Vasto, per un paio di giorni. In quell’occasione si rese necessario l’intervento di un potente Erikson della flotta aerea dei Vigili del fuoco.

    Ebbene il “Dos”, il direttore delle operazioni di spegnimento, si posizionò, con un mezzo in dotazione, proprio al centro dell’imponente viadotto per coordinare dall’alto i lanci dell’elicottero sul fronte del fuoco. Insomma, di fatto il ponte Sente è già stato utilizzato dai mezzi di soccorso, la scorsa estate appunto, dunque non dovrebbero esserci problemi burocratici ad un nuovo utilizzo sistematico sempre limitatamente al personale in servizio. La proposta potrà essere esaminata nel dettaglio anche nel corso dell’incontro sulla viabilità previsto per il pomeriggio di oggi presso il teatro di Agnone e organizzata dal Movimento 5 Stelle.

    L’onorevole Carmela Grippa all’ingresso del ponte sul Sente

    Anzi, proprio la presenza di alcuni parlamentari, Carmela Grippa e Antonio Federico, potrebbe essere l’arma da giocarsi: i due onorevoli portavoce alla Camera potrebbero farsi carico di formalizzare tale richiesta portandola addirittura in Parlamento e all’attenzione del Ministero competente.

    Francesco Bottone

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