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  • Atc Vastese, Pessolano replica a Libera Caccia e Fidc: «La mia indennità viene tassata, i loro rimborsi chilometrici no»

    Non si placa la polemica innescata dalla mancata approvazione del bilancio preventivo dell’Atc Vastese. Dopo le prime dichiarazioni del presidente Angelo Pessolano, a stretto giro hanno replicato Libera Caccia e Fidc, secondo le quali il “nodo” da risolvere per poter votare il bilancio sarebbe l’indennità di carica del presidente, regolarmente prevista dallo statuto. Pessolano torna sulla questione e ribatte punto per punto alle accuse e obiezioni mosse dalle associazioni venatorie rivali.

    «Fidc e Libera Caccia cercano di trovare consenso nella scellerata presa di posizione riguardo al bilancio. Le due richieste formulate come scusante per non approvarlo sono state: diminuzione orario di lavoro ad entrambi i dipendenti e riduzione o eliminazione delle spettanze del presidente. Quando sono stati loro alla presidenza usufruivano anche dei rimborsi chilometrici tranne qualcuno al quale evidentemente non sarebbe convenuto. La differenza è che le spettanze del presidente sono tassate mentre i rimborsi chilometrici no. Ridicolo attaccarsi a questa spesa riconosciuta dalla statuto per risparmiare meno di cinquemila euro. Ricordo che con la sede dell’Atc trasferita a Vasto grazie a noi, a costo zero, abbiamo apportato un risparmio pari a novemila e cinquecento euro, mentre Fidc e Libera Caccia a guida Scarpone avrebbero voluto trasferire l’ambito  a Casalanguida.

    In merito al risparmiare eliminando l’invio dei bollettini agli iscritti, poco più di mille euro all’anno, è un servizio che facciamo da sempre, anche negli anni di presidenza del Campitelli. Abolirlo di colpo significa togliere un servizio utile al cacciatore e rischiare di perdere tanti versamenti che andrebbero a mancare in bilancio. Non votare e quindi bocciare il bilancio preventivo deriva da ripicche, dal fatto che a dir loro noi non li avevamo votati negli anni precedenti. Si trattò di qualche astensione per giusti motivi, ci sono i verbali che parlano, ma i nostri voti di minoranza non creavano alcun problema alla gestione perché eravamo certi del voto positivo della maggioranza. Quello odierno invece va a bloccare la gestione non ordinaria e infatti ha creato problemi bloccando il ripopolamento di fagiani e lepri e causando la mancata ratifica del contratto al tecnico che avrebbe gestito i distretti come da richiesta della Regione. E comunque, per risparmiare, abbiamo trovato un tecnico regionale che farebbe lo stesso lavoro per un terzo della richiesta del collega che era  stato scelto in Coges.

    Per quanto riguarda i rimborsi per le sedute del Comitato di gestione, chi ne vuole fare a meno può riempire un modulo, lo firma  e non gli sarà versato il rimborso, ma sono decisioni personali che non possono essere decise a maggioranza. Ricordo che nessuno di noi prende il gettone di presenza alle riunioni del Coges. Potrei parlare per ore e controbattere punto per punto, ma credo sia meglio farlo nel corso di una riunione pubblica alla presenza dei cacciatori iscritti del Vastese. Potrei dimostrare, con documenti alla mano, quanto asserisco, altro che raccattare tessere. Chiudo dicendo che sono dispiaciuto per il danno che Libera Caccia e Fidc, con il loro voto, stanno arrecando alla caccia e ai cacciatori del Vastese. Resto a disposizione per un confronto pubblico alla presenza del mondo venatorio».

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