La finale di Coppa Italia regionale tra il Venafro e l’Aurora Alto Casertano, disputata domenica scorsa allo stadio ‘Civitelle’ di Agnone, ha riportato in primo piano le carenze infrastrutturali dell’impianto sportivo di viale Castelnuovo, evidenziando problematiche che da tempo affliggono la struttura.Tra i principali disagi emersi durante l’incontro, spiccano le condizioni precarie dell’impianto di illuminazione e la fragilità delle transenne che separano il terreno di gioco dagli spalti. Il primo problema, ossia l’inefficienza dei fari installati sulle quattro torri, è stato oggetto di segnalazioni da anni, senza che siano stati effettuati interventi risolutivi. Attualmente, solo una parte dei riflettori è funzionante, rendendo l’illuminazione dello stadio del tutto inadeguata per ospitare eventi di rilievo, specialmente nelle ore serali.
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La criticità si è manifestata in tutta la sua evidenza durante i tempi supplementari, la sequenza dei calci di rigore e soprattutto nella cerimonia di premiazione, che si è svolta quasi al buio, creando un evidente imbarazzo per gli organizzatori. Nonostante le ripetute sollecitazioni da parte della Polisportiva Olympia Agnonese, ente gestore della struttura, l’amministrazione comunale continua a ignorare la questione, lasciando irrisolto un problema che potrebbe essere sanato con un investimento relativamente contenuto.
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Basterebbero infatti 5-6000 euro per rendere pienamente funzionanti le torri faro e garantire un’illuminazione adeguata. Una cifra che, sorprendentemente, il Comune non riesce a reperire, nonostante il ‘Civitelle’ venga regolarmente designato dalla Figc Molise come sede di spareggi e altre competizioni che spesso si svolgono in orario serale. A conferma dell’urgenza dell’intervento, lo scorso novembre il vice-presidente del Comitato Regionale, Michele Castaldi, ha ufficialmente ammonito il club granata affinché intervenisse per garantire lo svolgimento di gare anche nel pomeriggio, in particolare quelle del settore giovanile. Tuttavia, il monito è caduto nel vuoto, come dimostrato dagli eventi di domenica scorsa. Solo il progressivo allungarsi delle giornate ha evitato una figuraccia, ma la questione resta aperta e meriterebbe un’attenzione immediata.
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Non meno preoccupante è la situazione delle barriere che delimitano il rettangolo di gioco dagli spalti. La loro fragilità è stata messa in evidenza in modo clamoroso in occasione dell’esultanza per il gol del Venafro, quando decine di tifosi bianconeri sono letteralmente finiti in campo a causa del cedimento di alcune transenne. Un episodio che, fortunatamente, non ha avuto conseguenze gravi solo grazie al pronto intervento degli uomini della Questura di Isernia e al senso di responsabilità dimostrato da una tifoseria che ha saputo mantenere un comportamento esemplare. Tuttavia, resta il problema strutturale: le attuali barriere sono del tutto inadeguate e dovrebbero essere urgentemente sostituite con strutture in ferro più robuste e sicure, in grado di garantire sia l’incolumità degli spettatori sia la regolarità degli eventi sportivi.
Dulcis in fundo, i servizi igienici dello stadio, in particolare quelli situati nel retro della tribuna centrale, si sono rivelati insufficienti rispetto all’affluenza di pubblico registrata per l’evento. Con migliaia di spettatori presenti, tra cui donne, bambini e anziani, la carenza di strutture adeguate ha generato non pochi disagi, aggravando ulteriormente il quadro delle problematiche che affliggono il ‘Civitelle’. In definitiva, la finale di Coppa Italia regionale ha rappresentato un’ulteriore conferma della necessità di interventi immediati e concreti per migliorare le condizioni dello stadio. L’amministrazione comunale non può più ignorare queste criticità, pena il rischio di compromettere ulteriormente l’immagine e la funzionalità di un impianto che, nonostante tutto, continua a essere un punto di riferimento per il calcio regionale.