Non uno, ma due Ministri della Repubblica hanno tenuto a battesimo, ieri mattina, il nuovo Palasport di Agnone, quasi si fosse trattato del fantomatico ponte sullo Stretto. La struttura, che è stata realizzata grazie a un intervento complessivo di un milione e 350 mila euro, coperto in parte dal bando “Sport e Periferie” e da un co-finanziamento dell’amministrazione comunale, nonché dal piano “Green Communities” per l’efficientamento energetico, ha scomodato da Roma, trascinandoli in Alto Molise, Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani del Governo Meloni, e il collega titolare del dicastero delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

A pesare, ovviamente, qualche conoscenza altolocata originaria proprio di Agnone. Importante anche la platea di rappresentanti di alto rango del mondo sportivo, dal commissario tecnico della nazionale di volley, Ferdinando De Giorgi, al presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi, al presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina.

Parata non certo di eroi, ma sicuramente di big, per l’inaugurazione di un’opera pubblica giustamente e lecitamente attesa con trepidazione, fiore all’occhiello dell’amministrazione Saia, ma che probabilmente non cambierà più di tanto le sorti del territorio interno del Molise in relazione alla problematica dello spopolamento e della rarefazione di servizi essenziali, a cominciare ad esempio da quelli sanitari. In altri periodi storici sarebbe bastato il sindaco, il parroco e al massimo il sagrestano per il canonico taglio del nastro tricolore, ieri invece c’erano due Ministri e politici di ogni risma.

Massiccio il dispiegamento delle Forze dell’ordine, almeno una sessantina di uomini in divisa tra Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato.

I due ministri, per motivi non meglio precisati, ma sicuramente non legati alla propria sicurezza, non hanno inteso rispondere alle domande dei tanti giornalisti presenti. I cronisti sono stati convocati, fatti accreditare dall’ufficio stampa del Comune, ma hanno potuto prendere parte all’evento da semplici spettatori, senza poter fare il proprio lavoro, che è quello di fare domande ai politici di turno. I due ministri, molto probabilmente, si sono sottratti al confronto democratico con i giornalisti perché tra i tanti c’era anche l’inviato di “Report“, Giorgio Mottola. Una caduta di stile e una mancanza di rispetto nei confronti dell’intera categoria dei giornalisti, che passerà in cavalleria, come al solito.

«Ad Agnone sono venuto con molto piacere, anche perché ho subito il pressing asfissiante di Rocco Sabelli, ma sono venuto anche perché è importante far vedere la presenza del Governo nelle cosiddette aree interne. Non sono importanti solo gli investimenti in tecnologia, quelli per superare il digital divide ad esempio, – ha esordito il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti – ma anche investimenti come questo, più concreti: la creazione di strutture dove si sviluppa socialità. Lo sport in particolare è un settore in cui l’investimento di risorse pubbliche è davvero prezioso. Prima di tutto perché in un’epoca in cui i nostri giovani sperimentano la solitudine, quella indotta proprio dal web, lo sport è la dimensione in cui si sviluppa invece la relazione, ci si abitua a vivere con gli altri, a fare amicizia, a litigare e a fare pace con gli altri. La seconda cosa, non certo meno importante, è che lo sport è un ambito nel quale si impara a rispettare le regole. Quindi un mondo educativo grazie al quale la società cresce. E’ importante aver trovato queste risorse per realizzare questa struttura in modo da poter dare alle giovani generazioni un motivo in più per restare nelle aree interne del Paese».

«Mi fa piacere riscontrare la presenza di tanti sindaci sia del Molise che del vicino Abruzzo, – ha dichiarato al microfono Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani del governo Meloni – perché in effetti è tutto il territorio che potrà beneficiare di questa nuova struttura. Certamente una struttura a disposizione dei giovani del circondario, ma anche dei diversamente giovani che vogliano comunque fare sport e prendersi cura del proprio corpo e volersi un po’ più bene. Ho già parlato con il direttore dell’ufficio scolastico regionale e sono sicuro che presto potranno essere ripresi anche i giochi della gioventù, con la partecipazione di tutte le scuole. Il pensiero e l’azione di noi ministri del Governo sono rivolti sempre alle comunità di cittadini, alle persone».

Inoltre il ministro Abodi ha annunciato, è questa l’unica notizia della giornata, che già a maggio, salvo intoppi sempre possibili, sarà inaugurata anche la nuova piscina comunale, un’altra struttura sportiva che manca ormai da tempo alla comunità sportiva agnonese e alto molisana più in generale.

«Il compito dei politici è quello di creare sui territori le possibilità di fare attività sportiva a tutti i livelli, mentre il nostro compito, quello di allenatori, è di far funzionare correttamente il mondo dello sport, che è diventato un’agenzia educativa importantissima che può dare una grande mano alla crescita dei nostri ragazzi, dei nostri giovani. – ha aggiunto il commissario tecnico della nazionale di volley, Ferdinando De Giorgi, che ha preso la parola subito dopo i rappresentanti del Governo – Sono stato anche allenatore di Stefano Patriarca e guarda caso quando l’ho allenato io ha fatto il salto di qualità. – ha sottolineato tra gli applausi del pubblico presente – Da pallavolista spero di rivedere presto la serie A in questo palazzetto, questo è l’augurio che vi faccio. In bocca al lupo».

«Un tuffo al cuore, rivedendo il palazzetto pieno di persone, è la sensazione che ho avuto appena sono entrato. – ha spiegato ai cronisti il campione agnonese Stefano Patriarca – Un’emozione grandissima, ricordando la squadra che ha portato Agnone in serie A. Tutto quello che l’amministrazione comunale è riuscita a fare, portando anche nomi altisonanti dello sport e della politica, dà lustro alla nostra comunità. Questo palazzetto è un nuovo inizio, senza dimenticare il passato, il grande passato che ha portato in alto la nostra città e l’intera regione Molise. Non è un segreto che abbia detto in più riprese di voler mettere la mia esperienza e le mie conoscenze a servizio e a disposizione della mia comunità. Credo sia possibile poter fare qualcosa di bello e di importante, coinvolgendo non solo Agnone, ma tutti i paesi limitrofi. Ho delle idee che non voglio svelare per il momento, ma posso assicurarvi che faremo rivivere questo palasport nel modo migliore, a vantaggio di tutto il territorio».
Francesco Bottone