• News
  • 25 aprile di “sobrietà”, Saia non ci sta: «Questa giornata è memoria, certo, ma è anche gioia»

    «Celebriamola come merita questa Festa della Liberazione. Con forza, con convinzione, con partecipazione. Perché in questi giorni qualcuno ha proposto di viverla con “sobrietà“. E mi sono chiesto: ma in che senso? Il 25 aprile è di per sé la festa della sobrietà più autentica. Quella sobrietà che nasce dal sacrificio di chi ha lottato per consegnarci una Repubblica libera e democratica. È la giornata che ha dato le fondamenta alla nostra Costituzione, scritta con il sangue e la speranza di chi ha creduto in un’Italia diversa».

    Le parole sono del presidente della Provincia di Isernia e sindaco di Agnone, Daniele Saia, in occasione della ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della liberazione. Uomini e donne in armi, quindi armati, militari, monarchici, carabinieri e semplici cittadini, diedero vita alla resistenza, un movimento di popolo sul quale si tenta di affibbiare una etichetta politica.

    «Questa giornata è memoria, certo, ma è anche gioia. – riprende il presidente Saia – Gioia per ciò che siamo riusciti a diventare. Gioia per aver interrotto un cammino che ci avrebbe condotti verso un futuro di paura e sopraffazione. E soprattutto, gioia per aver scelto la libertà. Un percorso costruito grazie al sacrificio di tante e tanti partigiani che, nei giorni più bui, scelsero la clandestinità per salvare la solidarietà. E allora, viva il 25 aprile. Viva la libertà. Viva l’Italia. Ora e sempre antifascisti».

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento