«I medici non vogliono venire a lavorare in Alto Molise? Allora si spostino qui ad Agnone gli uffici amministrativi dell’Asrem, così almeno per firmare i contratti li costringiamo a venire ad Agnone e magari, dopo aver visto il posto e la bellezza della natura che lo circonda, cambiano idea». La proposta, non solo una provocazione, è arrivata dall’assessore comunale di Capracotta, Pierino Di Tella, unico amministratore non agnonese presente all’incontro di Palazzo San Francesco, nei giorni scorsi, con la direttrice amministrativa dell’Asrem, Grazia Matarante.

Dopo aver ascoltato le solite lamentose dichiarazioni della direttrice Matarante in merito alla difficoltà insormontabile, per l’Asrem, di reperire personale medico in grado di far funzionare l’ospedale “Caracciolo” di Agnone, l’assessore Di Tella, braccio destro del sindaco Candido Paglione, ha lanciato quella che ai più è parsa una provocazione. In realtà la proposta dell’assessore si inserisce nel solco ideale di una posizione in difesa delle aree interne già espressa, nel recente passato, proprio dal sindaco di Capracotta.

Nel corso di un evento culturale ospitato sul “tetto” dell’Alto Molise, nell’ambito del festival denominato “MontagnAperta – Il forum delle terre alte“, il primo cittadino aveva lanciato un’analoga proposta. «A Capracotta abbiamo una connettività internet forse più veloce che in città, che permetterebbe di lavorare qui sul posto senza necessità di stare per forza a Campobasso. E’ possibile delocalizzare in Alto Molise una istituzione regionale, un servizio pubblico, qualche ufficio? Diamo un segnale di attenzione alle aree interne, anche perché noi andremo avanti nella nostra battaglia fino a quando non avvertiremo un cambiamento di approccio. Non chiediamo una politica assistenzialista, né elemosine, ma chiediamo che venga riconosciuto il diritto di cittadinanza e di uguaglianza a prescindere da dove si vive».

Questo chiedeva Paglione nel dicembre del 2023. Ovviamente richieste e sollecitazioni cadute nel vuoto, ignorate dalla politica regionale molisana che si limita a fare le parate in Alto Molise in occasione delle inaugurazioni di opere pubbliche o al massimo in occasione di grandi eventi, dalla ‘Ndocciata alla Pezzata tanto per fare qualche esempio. Due anni dopo è Pierino Di Tella, l’assessore comunale che amministra insieme a Paglione, a mettere in forte imbarazzo la direttrice dell’Asrem, Grazia Matarante, rilanciando e ribadendo la stessa proposta: trasferire da Campobasso ad Agnone una parte degli uffici dell’azienda sanitaria del Molise. «Questo non si può fare, – ha subito replica la direttrice Matarante – Campobasso è il capoluogo di regione».

Tra l’altro l’eventuale spostamento di parte degli uffici dell’Asrem nella città di Agnone andrebbe anche a compensare l’ennesimo scippo fatto al territorio dell’Alto Molise con l’accorpamento dell’ambito sociale a quello di Isernia. Sarà anche stata una provocazione, quella lanciata dall’assessore Di Tella, certo è che sarebbe un bel segnale politico di attenzione per il territorio montano, quell’area disagiata e fragile che non chiede elemosine e assistenza, ma solo che venga riconosciuto ai cittadini che lo abitano pari dignità e le stesse opportunità rispetto a chi vive a Campobasso o a Termoli.

«E dove sta scritto che tutti gli uffici di un ente pubblico debbano necessariamente essere dislocati nel capoluogo di regione o di provincia? – ha insistito l’assessore Pierino Di Tella, senza scomporsi più di tanto – Non tutta la struttura Asrem, ma una parte di essa, alcuni uffici, potrebbero tranquillamente essere ospitati in una sede qui ad Agnone. A volte è necessario prendere delle decisioni forti e controcorrente, se realmente si vuole dare una opportunità alle zone interne dell’Appennino, al di là delle dichiarazioni di facciata».

«I cambiamenti di rotta e di visione impongono spesso scelte impopolari e coraggiose. – ha aggiunto in chiusura l’assessore Di Tella tra gli applausi del pubblico – Diamo un segnale di attenzione dell’azienda sanitaria verso l’Alto Molise». Matarante prende, incarta e porta a casa, anche se probabilmente non ne ha fatto parola con gli altri colleghi della cosiddetta direzione strategica dell’Asrem. Scriverne su queste colonne rappresenta allora non solo un esercizio di cronaca giornalistica, ma anche un sostegno morale e ideale alla proposta forse anche provocatoria, ma sicuramente concreta, dell’assessore “visionario” Pierino Di Tella.
Francesco Bottone